Il nuovo Pixel 9a di Google, appena annunciato e in arrivo nel mese di aprile, ha tutte le carte in regola per conquistare la fascia media del mercato smartphone: un design curato, lo stesso processore visto sui top di gamma, ben sette anni di aggiornamenti garantiti e tante funzionalità AI avanzate. A proposito di quest’ultimo aspetto, è però emerso che costringerà gli utenti ad accettare qualche compromesso.
Il modello Gemini Nano XXS su Pixel 9a
La conferma è giunta direttamente dal gruppo di Mountain View, affidata alle pagine del sito Ars Technica. Il motivo è da ricercare negli 8 GB di RAM in dotazione, che hanno impedito di implementare la suite completa delle caratteristiche presenti nel pacchetto Pixel AI visto sui fratelli maggiori 9, 9 Pro e 9 Pro XL con 12 o 16 GB di RAM a bordo.
In particolare, si fa riferimento a un downgrade del modello Gemini Nano, ottimizzato proprio per eseguire le operazioni di intelligenza artificiale in locale, senza dover passare da un’elaborazione remota via cloud. Sul nuovo Pixel 9a, il modello è integrato nella sua versione 1.0 XXS (e non XS come su 9, 9 Pro e 9 Pro XL), meno esigente in termini di risorse, ma che al tempo stesso costringe a rinunciare ad alcune funzionalità.
Ricordiamo che lo scorso anno Google ha inizialmente annunciato l’impossibilità di ospitare Gemini Nano su Pixel 8 (e successivamente su Pixel 8a), salvo poi tornare sui propri passi, cambiando idea e colmando la lacuna nel mese di maggio. Anche in quel caso si trattava della versione XXS.
Funzionalità AI con qualche compromesso
Quali sono i compromessi da accettare sul nuovo Pixel 9a? Innanzitutto, Gemini non è eseguito continuamente in background (a conti fatti, questo può anche essere ritenuto un vantaggio), ma chiamato in causa solo ed esclusivamente quando necessario, rendendo dunque inevitabilmente alcune operazioni meno reattive.
Il sacrificio più grande è però un altro, legato alla multimodalità: supporta solo input testuali. Ciò significa, ad esempio, dover rinunciare a funzionalità come Pixel Screenshots e all’interpretazione delle immagini. Vale lo stesso per Call Notes, che crea automaticamente riassunti delle telefonate agendo sul fronte audio.
Il nuovo smartphone arriverà anche in Italia nel mese di aprile. Ieri si è discusso di un possibile lancio posticipato a causa di un non meglio precisato presunto problema di natura hardware. Per maggiori informazioni rimandiamo all’articolo dedicato.