Altro che sei gradi di separazione, oggi basta un plaxo per sfiorare gli universi di milioni di persone. Non si tratta di un medicinale – anche se potrebbe vantare potenzialità anti-depressive – bensì dell’ultima versione del noto servizio online gratuito di “sincronizzazione” rubriche. Viene utilizzato da tempo per aggiornare e condividere contatti, appuntamenti, e altro ed ora, in clima di social-networking con spiccate fragranze business , si parte verso nuove frontiere.
Ne parla Information Week : grazie alla nuova release 3.0, la sincronizzazione viene estesa. Non solo è possibile far dialogare le rubriche e i calendari di piattaforme diverse, ma si possono condividere gli aggiornamenti dei contenuti auto-prodotti.
Plaxo 3.0 è in grado di far sincronizzare tra gli altri Google Calendar (e a breve Gmail), MS Outlook, MS Outlook Express, Vista Mail o Hotmail, Yahoo Mail e Calendar, Apple iCal, AOL AIM e LinkedIn Premium version. Sono moltissimi e in crescita i software compatibili, capaci nel loro insieme di dar vita a quell’ ambiente dinamico e di relazione intravisto da Plaxo (vedi video in calce).
La portata più golosa è rappresentata dalla possibilità di tracciare i comportamenti online degli amici – o comunque dei propri contatti. Plaxo sfrutta i feed RSS per mantenere aggiornati gli utenti sulle foto di Flickr, i blog post, le liste dei desideri di Amazon.com etc.. Il tutto declinato in ben sette lingue: inglese, francese, tedesco, giapponese, portoghese, cinese e spagnolo. “Le cose più importanti che si stanno concretizzando adesso online riguardano le relazioni fra persone”, ha dichiarato Ben Golub, CEO di Plaxo. “Non vi è motivo di segmentare le proprie relazioni basandosi sul tipo di software utilizzato”.
Secondo Golub la prima sfida è stata quella di realizzare un sistema di sincronizzazione che funzionasse a prescindere dalle piattaforme e dal dispositivo utilizzato – esiste infatti anche una versione WAP 2.0 per cellulari. “Il nostro ruolo è quello di essere la Svizzera dell’informazione personale”, ha aggiunto il CEO dell’azienda.
Inoltre, giusto per semplificare ulteriormente ogni operazione, non vi è bisogno di scaricare alcun software ma si può procedere via web. Dietro l’angolo anche l’avvento di una versione di Plaxo in Java: inizialmente disponibile per i cellulari AT&T e T-Mobile, ma domani anche sui terminali dei carrier stranieri.
Dario d’Elia