Google ha da poco annunciato che permetterà a tutti gli sviluppatori di app sul Play Store di offrire agli utenti europei dei sistemi di pagamento alternativi a quello proprietario. Si tratta di una scelta derivante dal doversi conformare al Digital Markets Act (DMA) che è stato recentemente approvato dall’Unione Europea e che dovrebbe entrare in vigore non prima della primavera del 2023.
Play Store: pagamenti alternativi per le app
Tra le varie novità che il DMA introduce, infatti, vi è pure quella in base alla quale i gestori di store online devono accettare e garantire l’installazione di app da altre sorgenti, devono permettere agli sviluppatori di servirsi di strumenti di pagamento di terze parti nelle rispettive app, devono consentire il download e l’installazione di file binari da Internet e devono assicurare l’integrazione di applicazioni e servizi digitali di altri soggetti.
Google a spiegato che le modifiche in questione sono state implementate per poter rispondere alle esigenze degli utenti. Il colosso delle ricerche in Rete ha altresì sottolineato che non rimuoverà più le app che sfruttano sistemi di terze parti per i pagamenti, a patto però che soddisfino i requisiti previsti.
Da tenere presente che per gli sviluppatori che scelgono di adottare un sistema di pagamento alternativo continuano a restare in vigore le commissioni di servizio da versare a “big G” per ogni transazione, sebbene sia stata annunciata una riduzione del 3%.
È bene sottolineare che per il momento l’aggiornamento delle regole si applica alle app ma non ai giochi, i quali saranno coinvolti in un secondo momento, sempre prima dell’entrata in vigore del DMA. Probabilmente questa scelta è riconducibile al fatto che i giochi hanno sempre generato più entrate rispetto alle app, motivo per cui occorre muoversi con maggiore cautela.