Da alcuni giorni, circola la voce che Spotify usi l’intelligenza artificiale per creare playlist musicali. Questa notizia ha suscitato curiosità e preoccupazione tra i numerosi utenti dell’applicazione, che vorrebbero avere una conferma o una smentita ufficiale da parte del colosso dello streaming musicale.
Spotify, però, di fronte a questi rumors ha scelto il silenzio. L’azienda, infatti, non ha né confermato né negato l’uso dell’intelligenza artificiale nelle sue playlist. In effetti, ci sono alcuni indizi, come l’analisi del suo codice, che mostrano che questa tecnologia è in fase di sviluppo. La sua implementazione cambierebbe le carte in tavola.
Creare playlist personalizzate con i suggerimenti vocali
Se questa tecnologia venisse utilizzata ufficialmente su Spotify, potrebbe includere una serie di opzioni aggiuntive. Permetterebbe agli utenti di creare playlist personalizzate con l’aiuto di “suggerimenti”. Si tratta di comandi vocali che gli utenti possono impartire alla piattaforma per selezionare le canzoni in base ai loro gusti musicali. Ad esempio, un utente potrebbe dire “aggiungi una canzone rock degli anni ’80” o “rimuovi le canzoni tristi“. Spotify interpreterà questi suggerimenti e modificherà la playlist di conseguenza. In questo modo, gli utenti potranno avere un’esperienza di ascolto più soddisfacente e non dovranno più accontentarsi di canzoni casuali.
Le playlist generate dall’intelligenza artificiale offrono delle opportunità interessanti, ma comportano anche alcune sfide e minacce. Una di queste è la possibile perdita di visibilità degli artisti emergenti che utilizzano l’applicazione, il che potrebbe danneggiare il successo e la reputazione dell’azienda stessa. Per evitare questo rischio, è necessario stabilire delle norme chiare e trasparenti che regolino l’uso di questa tecnologia, garantendo così il rispetto dei diritti e degli interessi di tutti.
Del resto, non è un mistero che Spotify utilizzi l’AI. L’azienda ha recentemente lanciato una sorta di DJ sulla sua piattaforma, alimentato dall’intelligenza artificiale.
DJ Spotify, infatti, è una funzione che permette agli utenti di personalizzare le playlist e l’esperienza d’ascolto, creando delle pseudo trasmissioni radiofoniche con un conduttore virtuale. Questo speaker, basato sull’intelligenza artificiale, è in grado di commentare le canzoni che vengono riprodotte, fornendo informazioni e curiosità. Al momento, però, questa funzione non è ancora disponibile in Italia.
Sembra anche che l’azienda stia sviluppando modelli linguistici e chatbot per migliorare l’esperienza utente della sua applicazione.
Non è ancora possibile affermare con certezza che Spotify si avvalga dell’intelligenza artificiale per creare playlist musicali personalizzate per i suoi utenti. Sebbene esistano alcune evidenze che suggeriscono l’uso di questa tecnologia da parte della piattaforma di streaming musicale, Spotify non ha ancora confermato né smentito questa ipotesi.