Il PX-716SA è basato sul modello PX-716A, uscito pochi mesi fa. Si tratta del modello di punta, ed integra tutte le caratteristiche avanzate che Plextor include solo nei masterizzatori di fascia alta (caratteristiche che non compaiono infatti nel modello PX-740A ).
Sono presenti le seguenti tecnologie Plextor patented:
– GigaRec Technology , per consentire l’archiviazione di 900 MB di dati su un normale CD da 80 minuti (700 MB)
– Intelligent Recording , che vanta queste tre caratteristiche:
– AutoStrategy , ossia una tecnologia di scrittura con capacità di autoapprendimento per ottimizzare la qualità di scrittura su qualsiasi tipo di media
– Intelligent Tilt , per controllare il laser nelle tre dimensioni evitando errori di scrittura nel caso il CD presenti sporco oppure imperfezioni
– PoweRec , per masterizzazioni ad alta qualità solo su media certificati dal produttore
– SecureRecording Technology , per archiviazioni protette da password
– Silent Mode , che consente di abbassare le velocità di spin o di caricamento del cassetto per silenziare il drive
– Q-Check , per verificare la qualità delle masterizzazioni effettuate
– VariRec Technology , per applicare, ai CD audio in masterizzazione, dei filtri di equalizzazione attraverso Plextools .
Il Plextor PX-716SA può scrivere su supporti DVD±R ad una velocità di 16x, DVD+RW (8x), DVD-RW (4x), DVD+R Dual Layer (6x) e DVD-R Dual Layer (6x).E’ disponibile con il classico frontalino beige, oppure nella colorazione nera. Essendo un drive di fascia alta, Plextor ha dotato il PX-716SA di ben 8 MB di memoria cache. Le dimensioni sono di 146 x 41,3 x 178,7 mm, mentre il peso raggiunge il chilogrammo.
Test e conclusioni
CDRinfo ha testato in modo approfondito questo drive e la sua incarnazione non SATA, uscita qualche mese addietro. I test svolti evidenziano che la qualità di scrittura a 16x su supporti DVD-R non è ai massimi livelli, per cui è preferibile utilizzarlo con supporti DVD+R. Simile discorso per i supporti DVD+RW e DVD-RW utilizzati per i test qualitativi, nei quali i DVD-RW Traxdata hanno fornito il risultato migliore.
I tempi di burning per i supporti hanno fornito dei risultati discordanti. Questo perchè anche se prima della masterizzazione è possibile scegliere una determinata velocità, il masterizzatore si adatta poi automaticamente durante la scrittura, portandola a valori inferiori per impedire errori di masterizzazione.
Ottimi risultati con tutti i media compatibili con la scrittura 16x, con tempi dai 6 minuti e 15 secondi ai 6 minuti e 35 per supporti DVD-R, mentre nel caso dei DVD+R si va dai 6 minuti ed 8 secondi per MMore ed Optodisc, ai 7 minuti e 14 secondi per supporti BenQ. Per i DVD riscrivibili è consigliabile adoperare i DVD+RW, in quanto nei test è stato impossibile masterizzare uno dei due supporti alla velocità di 6x, mentre il DVD-RW prodotto da Traxdata, scritto con la velocità massima, ha impiegato un tempo pari a quello di una masterizzazione alla velocità di 4x. Per i test con supporti DVD+RW i risultati sono decisamente migliori, in quanto si va dai 7 minuti e 18 secondi per supporti Ricoh ai 7 e 40 per il Mitsubishi Chemicals.
In conclusione, il Plextor PX-716SA resta un drive affidabile e maturo, in quanto evoluzione SATA della versione EIDE. Il prezzo è più alto della media, ma si tratta dell’unico drive con interfaccia SATA ad essere compatibile con i Plextools.
Giovanni Fedele