Plutone è un pianeta, come considerato per i 76 anni successivi alla sua scoperta nel 1930. Non un pianeta nano, come invece stabilito nel 2006 dall’Unione Astronomica Internazionale dopo una ridefinizione dei criteri necessari per finire dentro l’una o l’altra categoria. A dichiararlo Jim Bridenstine, numero uno della NASA. E se lo dice lui, c’è da fidarsi. O forse no?
Plutone è un pianeta nano
Le ragioni di questa nuova promozione non sono da attribuire a scoperte inedite o a un ennesimo intervento sui parametri citati poc’anzi: più semplicemente Plutone è (sarebbe) un pianeta perché a Bridenstine così è stato insegnato. A scuola. Trent’anni fa. È bene sottolineare che una parte della comunità scientifica la pensa allo stesso modo, fondando però le proprie teorie sulle solide basi di studi e ricerche, non su una convinzione personale.
My favorite soundbyte of the day that probably won't make it to TV. It came from NASA Administrator Jim Bridenstine. As a Pluto Supporter, I really appreciated this. #9wx #PlutoLoversRejoice @JimBridenstine pic.twitter.com/NdfQWW5PSZ
— Cory Reppenhagen (@CReppWx) August 23, 2019
Jim Bridenstine, il numero uno della NASA
Non è la prima volta che Jim Bridenstine (44 anni) fa parlare di sé. Lo abbiamo citato in passato anche su queste pagine in seguito alla distruzione di un satellite indiano che ha messo a repentaglio la sicurezza della Stazione Spaziale Internazionale e in occasione del 60esimo anniversario della NASA.
Il suo nome è legato a doppio filo a quello di Donald Trump. Filo-repubblicano, già oggetto di critiche per la sua ostinazione nel negare i cambiamenti climatici (sostenendo che si investa troppo per contrastare il fenomeno), è stato proposto come capo dell’agenzia spaziale statunitense nel settembre 2017 direttamente dal Presidente USA. Nessun politico prima di lui aveva ricoperto quel ruolo: ha come predecessori solo scienziati o ingegneri.