Microsoft ha festeggiato i suoi primi 50 anni in grande stile, svelando una serie di novità per Copilot, il suo assistente AI. Tra queste, spiccano Memory e Personalization, Actions (capacità di agire in autonomia) e molto altro. Ma la vera sorpresa è un’intrigante nuova funzione: Podcast, che ricorda in tutto e per tutto NotebookLM di Google.
Microsoft contro Google NotebookLM con i podcast AI di Copilot
NotebookLM è diventato virale l’anno scorso, conquistando gli utenti con la sua capacità di generare contenuti audio basati su input testuali, video di YouTube e link web. Da allora, Google ha continuato a migliorare il servizio per soddisfare la crescente domanda. Ora, infatti, è possibile fare ricerche sul web e aggiungerne i risultati tra le fonti.
Ora Microsoft vuole prendersi una fetta di questa torta con i Podcast di Copilot. Questa nuova funzione permette a Copilot di creare podcast personalizzati in base agli interessi degli utenti. Microsoft immagina scenari in cui Copilot potrebbe generare podcast per analizzare e confrontare opzioni di acquisto (come vacanze o auto) o per approfondire un tema specifico. E mentre l’utente ascolta, può interagire con Copilot per saperne di più.
Ma i podcast non sono l’unica novità. Microsoft ha anche portato su Copilot Deep Research, la popolare funzione di ricerca approfondita, già presente su ChatGPT di OpenAI e Gemini di Google. Con questa funzione, Copilot può effettuare ricerche online complesse e multi-step, fornendo all’utente un rapporto semplificato.
E poi c’è Actions, la capacità “agentica” che permette a Copilot di completare compiti per conto dell’utente. Basta chiedere a Copilot, in linguaggio naturale, di prenotare biglietti per un evento, un tavolo al ristorante e così via. Inizialmente, le Azioni di Copilot funzioneranno con siti popolari Booking.com, Expedia, Kayak, TripAdvisor, Skyscanner, ecc.
Copilot di Microsoft sempre più simile a ChatGPT e Gemini
L’obiettivo di Microsoft è chiaro: vuole che Copilot diventi un assistente AI altamente personalizzato e versatile, per sottrarre utenti a ChatGPT di OpenAI e Gemini di Google. Ci riuscirà? Chi vivrà, vedrà.