La Pokémon mania continua a dilagare. Senza dubbio Pokémon Go, la nuova app mobile di Niantic, è il fenomeno del momento : ne parla chiunque e ovunque, online e offline, vero fenomeno globale e di massa. Sia come sia, Pokémon Go sta funzionando. E molto. Non sappiamo per quanto tempo – la bolla potrebbe sgonfiarsi da un momento all’altro. Ma il ferro è caldo e va battuto. Lo ha capito benissimo T-Mobile che ha deciso di cavalcare l’onda dei piccoli mostri mutanti con una promozione. Un notevole colpo di genio, dal punto di vista del marketing. A partire da martedì 19 luglio l’operatore di telefonia mobile americano offrirà ai suoi utenti traffico gratuito da e per l’app Pokemon Go. In altre parole dati illimitati per giocare con l’app.
Ready to catch them all!? #TMobileTuesdays is giving you unlimited data use for #PokémonGo ! https://t.co/NrFAxW3KYq pic.twitter.com/pPXxezGV0r
– John Legere (@JohnLegere) 14 luglio 2016
Lo ha comunicato ufficialmente giovedì scorso John Legere, il CEO della società, su Twitter. Questa promo fa parte della serie di eventi promozionali del martedì , un’iniziativa che il carrier utilizza da tempo per ringraziare i suoi clienti. In pratica gli utenti T-Mobile che aderiranno a questa offerta non sprecheranno il traffico dati del proprio piano telefonico per giocare con l’app Niantic fino a fine agosto 2017. Ma non solo. La promozione prevede anche frullati gratis presso la catena Wendy’s, il 50 per cento di sconto su alcuni accessori T-Mobile – come power bank e caricatori – se acquistati presso i negozi del brand e un buono del valore massimo di 15 dollari per farsi dare passaggi con le auto del sistema Lyft in modo da farsi portare nei Pokéstop (i posti in cui si cerca di catturare i Pokémon) e nelle palestre in cui si allenano i mostri.
Frotte di persone si sono riversate in strada per cimentarsi in questo nuovo gioco che si basa sulla tecnologia della realtà aumentata e che consiste nel catturare piccoli mostri colorati attraverso lo schermo del cellulare. 21 milioni di utenti attivi al giorno si contano solo nel territorio statunitense. Quale il punto di forza del titolo? Difficile dirlo. Applicazioni simili – come ad esempio Ingress sempre della stessa Niantic – non hanno avuto lo stesso successo di pubblico, pur basandosi su una dinamica di gioco dello stesso tipo. Sarà stata la sola forza del brand Nintendo a funzionare da veicolo per tale esplosione di entusiasmo? Curioso, per di più il mondo Pokémon è sempre stato relegato ad un pubblico la cui età media non superava i 13 anni. Invece ora < Pokémon Go sembrano giocarci grandi e piccini. Essere fan o grandi conoscitori del franchise dei mostriciattoli sembra ormai non essere importante. Non va dimenticato, comunque, che i media nel fare da cassa di risonanza hanno giocato un ruolo importante in questo nuovo e del tutto inatteso fenomeno.
In Italia la sua app è ufficiale da soli 3 giorni, ma questo non ha impedito a Pokemon Go di diventare ugualmente un tormentone. Nell’ultima settimana anche qui da noi migliaia di persone si sono date alla caccia dei piccoli mostri nipponici, ma in USA, Nuova Zelanda e Australia – paesi dove l’app è stata inizialmente lanciata – il fenomeno è davvero di massa e sta persino prendendo delle pieghe assurde e surreali. Ci sono stati già diversi incidenti dovuti alla distrazione dell’utente, ossia casi in cui persone eccessivamente concentrate sullo schermo e sulle dinamiche di gioco, non sono riuscite ad accorgersi del pericolo imminente che stava per travolgerli nella realtà circostante.
Una grande azienda americana del settore aerospaziale (Boeing) si è vista costretta a vietare l’app e a bloccarne l’uso – attraverso una specie di firewall – dopo aver constatato che diversi suoi dipendenti l’avevano installata sul proprio smartphone aziendale e ci giocavano durante le ore lavorative. Alcuni locali pubblici, stufi di veder entrare gente intenzionata solo a dare la caccia ai mostriciattoli, hanno affisso cartelli in cui si avvisa che l’accesso è riservato ai veri clienti.
In Nuova Zelanda un ragazzo di 24 anni è talmente preso dal gioco da aver deciso di licenziarsi per dedicare molte più ore alla caccia dei Pokémon . Lascerà Auckland – dove vive attualmente – per girare l’intero paese per due mesi interi, nel tentativo di raggiungere notevoli traguardi nell’app; al momento pare abbia già catturato 90 dei 250 coloratissimi animali del franchise. Alcuni hanno sollevato anche preoccupazioni riguardo l’adescamento di bambini attraverso l’uso dell’app, anche perché un caso di questo tipo si è già verificato in Indiana .
Nicola Bruno