Come ogni anno anche le pubblicità hanno un loro ruolo preminente durante il Super Bowl e anche questa edizione ha visto milioni di spettatori USA pronti a carpire ogni singola sfumatura del grande evento. Spesso e volentieri passa in secondo piano il risultato sportivo (per la cronaca: hanno vinto i Los Angeles Rams), ma non certo le performance e le onerose inserzioni pubblicitarie. Alcune di queste, anzi, hanno letteralmente scritto la storia del marketing durante le edizioni passate.
Graffiante Polestar
Quest’anno è un’auto elettrica a cercare di rubare la scena: si tratta della piccola Polestar, produttore all-electric che getta nella mischia la propria berlina Polestar 2 con una pubblicità fortemente incentrata nell’antinomia con Tesla e Volkswagen:
Nessuna voce epica di sottofondo, nessuna battuta finale per aumentare l’enfasi. Ma soprattutto: nessun dieselgate e nessuna conquista di Marte. E tantomeno nessun “Bla bla bla”. Nessun segreto, nessuna promessa non mantenuta, nessun greenwashing. E nessun compromesso.
Non solo criptovalute, insomma: Coinbase ha sfruttato abilmente un QR Code in stile videogame, Toyota, Chevrolet, Nissan e BMW hanno arricchito il comparto automotive, Meta ha fatto la propria comparsa così come Google Pixel, Expedia e Booking hanno dato la zampata per il rilancio. Ma la più graffiante, senza dubbi, è stata la “piccola” Polestar.