La collaborazione tra Ring (brand controllato da Amazon) e la polizia attiva ormai da anni in centinaia di città statunitensi,, di cui abbiamo scritto più volte su queste pagine fin dal 2019, sta per cambiare in termini di modalità. Il marchio ha annunciato che le autorità non saranno più in grado di chiedere agli utenti, mediante la funzionalità Request for Assistance l’applicazione Neighbors, l’acquisizione delle immagini e dei video ripresi attraverso i suoi dispositivi: nella maggior parte dei casi servirà un mandato.
Videocamere Ring e polizia: cosa cambia
Nonostante il cambiamento possa essere interpretato come un passo nella giusta direzione, nel nome della trasparenza, potrebbe in realtà rendere meno chiaro l’intero processo. Come confermato da Yassi Yarger, portavoce di Amazon, alla redazione del sito The Verge, sono previste alcune eccezioni legate alle situazioni di emergenza. Sono relative a quando si verifica un imminente pericolo di morte o di danni fisici gravi come un rapimento o un tentato omicidio
, aggiungendo che le richieste di emergenza sono revisionate da professionisti addestrati che rendono note le informazioni solo in conformità agli standard legali
.
Per completezza, va ricordato che Google fa altrettanto con i dispositivi della linea Nest. Altre realtà del settore attive sul fronte delle soluzioni per la smart home e per la videosorveglianza hanno dichiarato che non concedono l’accesso alle registrazioni acquisite senza un mandato o un’ordinanza del tribunale: si tratta di Arlo, Eufy, Wyze e Apple (quest’ultima lo fa attraverso il protocollo HomeKit Secure Video).
L’eliminazione di Request for Assistance è citata solo in chiusura nel post sul blog ufficiale che annuncia le novità destinate all’applicazione Neighbors, dopo l’annuncio di Ring Moments, una categoria in cui gli utenti potranno condividere quanto di buono ripreso dalle loro telecamere come un orso in piscina o un vicino gentile che toglie la neve dal vialetto.