Se hai figli o nipoti minorenni potrebbero essere in pericolo online, soprattutto se hanno un profilo social. Infatti, la Polizia Postale ha registrato un preoccupante incremento di richieste di aiuto da parte di ragazzi e ragazze. Nello specifico, si tratta di Sextortion che prende di mira i minori sui social.
In pratica, come spiega la Polizia Postale in un suo comunicato ufficiale, le vittime vengono contattate da “profili social di apparenti coetanei che richiedono immagini sessuali e minacciano di diffonderle senza controllo in rete, in cambio di denaro“. Ma come avviene il primo contatto?
Gli esperti della Polizia Postale spiegano: “Tutto inizia con qualche commento o like sui profili social“. La vittima viene quindi adescata con dei semplici commenti o con una serie di like ai post che ha pubblicato. Da qui, “si passa poi alla messaggistica, si avviano video chat e le immagini si fanno più intime“. Un processo che poi sfocerà nel Sextortion, il cui obiettivo dei criminali sono i minori.
“Nei giorni seguenti – proseguono gli esperti – il martellamento online include messaggi, chiamate e la richiesta di somme di denaro, ultimatum e scadenze alle quali le vittime devono attenersi, se non vogliono che le immagini sessuali vengano diffuse agli amici e ai parenti. I pagamenti spesso avvengono con versamenti su carte prepagate“.
Sextortion su minori: come i genitori possono proteggere i figli
Purtroppo è sempre più facile che minori cadano nella trappola del Sextortion e che non ne parlino, tant’è che Instagram ha adottato misure per combattere questo reato. Infatti, proprio come spiega la Polizia Postale, “le vittime si sentono in trappola tra la vergogna di aver agito con leggerezza e il terrore della diffusione delle immagini intime“. Come i genitori possono proteggere i figli da questa minaccia?
Sempre gli esperti della Polizia Postale hanno ricordato alcune buone pratiche da applicare di fronte a una situazione di questo tipo. La prima cosa da fare è quella di evitare di giudicare il comportamento del proprio figlio, ma valutare il senso di panico e vergogna che può provare, altrimenti il rischio è che si chiuda a riccio, sentendosi solo e senza una soluzione.
La seconda cosa da fare è quella di ascoltare attentamente mentre racconta cosa è successo. I minori, quando si aprono su un tema così delicato come il Sextortion, hanno bisogno di sentirsi capiti. Il genitore ha bisogno di acquisire con calma tutte le informazioni e i particolari così da rassicurarlo e ricordargli che non è il solo a essere caduto in questa trappola.
La terza cosa da fare è quella di procurarsi materiale a prova del reato che ha subito il figlio. Sono utili screenshot delle conversazioni con chi lo sta minacciando da fornire quanto prima a un ufficio di Polizia per sporgere denuncia. “La tempestività in questi casi è fondamentale per risolvere al meglio le indagini“, spiegano le Forze dell’Ordine.