Roma – Non è certo passato inosservato il recente provvedimento con cui l’ Authority TLC intende rendere più agevole l’iter dei servizi di Mobile Number Portability. Un porting celere e agevole è l’aspettativa di tutti gli utenti che oggi lamentano la lentezza di questa pratica. E i commenti delle associazioni di consumatori non si sono fatti attendere.
Come noto, la delibera n. 126/07/CIR mira a spingere verso l’alto la capacità minima giornaliera di “evasione” dei quattro gestori mobili italiani, portando da 9mila a 12mila le richieste che i due operatori principali ( TIM e Vodafone ) dovranno esaudire, mentre quelle di Wind e TRE saranno definite in base alla richieste ricevute dagli utenti in base ad un criterio di calcolo stabilito nella delibera.
Un intervento, quello dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, apprezzabile ma non risolutivo, secondo Adiconsum , che spiega: “Non è un problema di quante pratiche vengano eseguite giornalmente, ma che il consumatore sia messo a conoscenza dei tempi di trasferimento in modo certo e trasparente”.
“Al consumatore che attende da mesi di poter utilizzare il proprio numero con il nuovo gestore – aggiunge l’associazione – non interessa nulla che le pratiche passino da 9.000 a 12.000! Vuole una data precisa e soprattutto rispettata. L’Autorità, quindi, deve obbligare i gestori a dichiarare, al momento della stipula del nuovo contratto, la data massima entro la quale verrà eseguito il cambio di gestore e stabilire penali e/o sanzioni in caso di mancato rispetto degli accordi presi con il cliente”.
“L’Agcom sta cercando di dare un nuovo scossone ad un mercato della portabilità ormai anestetizzato dagli operatori dominanti” commenta invece Francesco Luongo, responsabile del Dipartimento TLC del Movimento Difesa del Cittadino .
Un mercato popolato da quattro operatori mobili reali e da nuovi operatori alternativi non può più permettersi, secondo l’associazione, di avere un’Authority inoperosa di fronte ai ritardi nelle operazioni di migrazione: “MDC – si legge in una nota – denuncia da sempre che i ritardi di lavorazione servono in realtà a coprire operazioni di retention su vasta scala, ossia di offerte più allettanti prospettate al cliente in fuga per non farselo scappare”.