Roma – Che in Italia la portabilità dei numeri telefonici tra i diversi gestori sia poco più che una chimera è un dato di fatto certificato dalla dichiarazione di impotenza della authority per le telecomunicazioni Agcom . Nonostante l’esistenza di norme specifiche per facilitare l’operazione, le aziende di settore perseguono l’abitudine di creare un clima ostile alla competizione e finendo, in alcuni casi, per trascinarsi l’un l’altra fino in tribunale accusandosi reciprocamente.
Proprio in materia di portabilità di numeri mobili, a febbraio Vodafone era stata multata da Agcom per una cifra di 1,68 milioni di euro, a causa della “violazione delle norme” preposte alla salvaguardia della suddetta portabilità avendo secondo la sentenza causato ostacolo “illegittimo” delle richieste di trasferimento verso altri operatori e un utilizzo “improprio” dei dati dei clienti autori di tali richieste.
Rispondendo a stretto giro di avvocati, Vodafone chiama ora in causa Wind (dalla cui segnalazione era partita l’inchiesta finita in multa) e Fastweb, colpevoli a suo dire di aver messo i bastoni tra le ruote a un certo numero di utenti che hanno richiesto il cambio di gestore telefonico.
I numeri, in questo caso, si moltiplicano notevolmente e Vodafone chiede 145 milioni di euro in risarcimento di un blocco stimato di 40-47.000 cambio di utenze, a cui sarebbe stato negato il corretto trasferimento del numero di telefono fisso . Vodafone ha citato Wind presso il tribunale di Roma, e Fastweb presso quello di Milano, depositando a sua volta un esposto presso l’Agcom.
Alfonso Maruccia