Roma – Punto Informatico ha appreso nelle scorse ore dai suoi gestori che il sito Italya.net, il primo Portale ebraico italiano, ha deciso di chiudere i battenti per protesta contro le scelte dell’Unione delle comunità ebraiche italiane che ha negato la partecipazione dell’importante sito all’Unione stessa.
“Il sito www.italya.net è chiuso – si legge sulla pagina ancora attiva del sito – Il Gruppo Rimon, che gestisce www.italya.net, il primo portale ebraico italiano, ha semplicemente finito i soldi. La creazione di questo sito ha richiesto migliaia di ore-uomo di lavoro e molti investimenti”.
“Gloriosa” la storia del sito, ricordata dai suoi gestori: “Abbiamo prima fatto un sito ebraico in lingua italiana. Sono passati milioni di visitatori. Poi abbiamo aperto un forum dove chiunque volesse scrivere di argomenti ebraici e israeliani era libero di farlo. Poi abbiamo aperto una chat ebraica ed israeliana (più di mille messaggi in sei mesi di vita), poi abbiamo aperto una mailing list a tutti e si sono iscritti in molti. Poi di noi hanno parlato i giornali in Italia ed in Israele. Siamo la prima comunità virtuale ebraica laica e religiosa e multietnica e pluralista in lingua italiana, ed allora abbiamo chiesto all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane: “Permesso? Possiamo far parte dell’Unione delle Comunita’ Ebraiche in Italia (UCEI)?”
La risposta dell’UCEI è stata però negativa, tagliando così anche la possibilità per la comunità ebraica online di ricevere una porzione dei fondi raccolti grazie all’8 per mille che quest’anno per la prima volta dava la possibilità ai contribuenti di destinare quella porzione delle imposte all’Unione.
Una risposta che suscita molte perplessità nei redattori e gestori del sito: “Ci piacerebbe sapere semplicemente a chi sono stati dati i 7.4 miliardi dell’8 per mille che hanno, quest’anno per la prima volta, ricevuto le Comunità Ebraiche in Italia. E vorremmo pubblicare qui la lista, con un elenco di chi ha ricevuto i soldi per fare che cosa e quanto gli è stato dato. Solo questo. Perché noi abbiamo ricevuto ZERO lire dallo Stato per l’ebraismo. Per cui chiudiamo il sito, per mancanza di fondi”.