Dal 30 giugno scorso, l’Italia ha dato una “svolta” al pagamento cashless, introducendo l’obbligo di accettare pagamento con POS come previsto dal Decreto PNRR. Questa misura è scattata per tutti i commercianti, dagli esercenti agli artigiani, strutture ricettive e liberi professionisti, ad eccezione di alcune categorie. Chi non rispetta le regole o rifiuta il pagamento elettronico, sarà soggetto a una sanzione. Approfondiamo nel dettaglio costi, eccezioni, spese e tutto quanto c’è da sapere sul POS obbligatorio nel 2022.
POS obbligatorio, quali categorie include e quali eccezioni
Come impone la misura, alcune categorie di esercenti sono soggette all’obbligo, mentre altre no. Chi, da giugno, non può più rifiutare pagamenti con POS sono i commercianti sia piccoli che grandi (tra cui anche i venditori ambulanti) e la categoria degli artigiani, in cui rientrano anche falegnami, fabbri e professioni legate alla manualità, così come i bar, i pub, ristoranti, pizzerie e locali in generale. Soggetti all’obbligo anche i professionisti che esercitano attività in proprio, come notai, avvocati, elettricisti, medici privati, attività ricettive (hotel, agriturismi, ostelli e B&B) e tassisti.
Tra gli esenti all’obbligo, invece, troviamo due categorie: i tabaccai (quando si tratta di vendita di generi di monopolio, valori postali e bollati) e i benzinai, che godono già di un alto livello di tracciabilità dei pagamenti. Altri professionisti che non sono obbligati a utilizzare il POS sono i professionisti degli studi associati non a diretto contatto con la clientela, poiché fatturano solamente al titolare d’impresa. Ciò non esclude comunque che tutte queste categorie possano venire incluse in un prossimo futuro.
Sanzioni del POS obbligatorio: quanto paga chi si rifiuta
Secondo due note emesse dalla Guardia di Finanza, chi si rifiuta di accettare pagamenti con POS si troverà a dover pagare due volte: 30 euro in misura fissa e il 4% del valore della transazione negata. L’accertamento delle autorità – e dunque la conseguente emissione della transazione – può avvenire soltanto a seguito di una denuncia e si applica quando viene espressamente negato il pagamento elettronico. Se il cliente non lo richiede, anche in caso l’esercente non abbia il POS, la multa non può essere inflitta.
E se il POS non funziona per mancanza di linea o malfunzionamenti di qualsiasi genere? Anche in questo caso, non è prevista alcuna sanzione. Nel caso in cui le autorità dovessero venire ugualmente allertate dal cliente, sarà loro compito accertarsi dell’autenticità del disservizio. Inoltre, queste sanzioni si applicano al solo POS: l’esercente può rifiutarsi di accettare altre tipologie di pagamento non tracciabile, come i bonifici.
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