Allo stato attuale, l’efficacia del Green Pass rischia di essere messa in discussione da un problema di natura tecnica: VerificaC19 non è in grado di segnalare alcuna anomalia quando si effettua la scansione del certificato in possesso di un cittadino risultato positivo a COVID-19. Una criticità che, per ovvi motivi, dev’essere risolta al più presto.
Il Green Pass ha una falla da risolvere
La falla è finita sotto la lente d’ingrandimento dell’opinione pubblica dopo la comparsa della notizia relativa a un ragazzo che, violando la quarantena, si è spostato viaggiando in treno da Milano a Torino senza essere fermato, pur avendo contratto la malattia giorni prima. Un bug di sistema che sarà presto risolto, come comunicato dai vertici della Regione Piemonte alla redazione de La Stampa.
Si è vero: il Green Pass non traccia la condizione di quarantena, è un problema che presto sarà risolto. A Roma stanno già lavorando alla correzione dell’applicativo per allineare la gestione delle informazioni.
La natura work in progress del Green Pass non è di per sé cosa negativa: ha permesso di introdurre la versione rafforzata del certificato e di intervenire su criticità emerse col passare del tempo, da quelle legate alla revoca fino alla produzione di documenti contraffatti. Si provvederà anche ad allineare la validazione tramite VerificaC19 alle informazioni riguardanti chi risulta positivo al virus.
Il Viminale ha fatto sapere che il debutto del Super Green Pass (quello rafforzato) non ha portato con sé particolari difficoltà, nonostante l’intensificarsi dell’attività di controllo delle forze dell’ordine sul territorio nazionale.