Meta vuole offrire ai suoi utenti la possibilità di usare l’AI generativa su tutte le sue piattaforme – Instagram, WhatsApp e Facebook – per creare contenuti diversi e personalizzati. Ma l’intelligenza artificiale non si addestra sul nulla. L’agenzia di stampa Reuters ha scoperto che Meta AI, il nuovo assistente virtuale creato dal gigante dei social media, si è allenato sui post pubblici degli utenti su Facebook e Instagram. Questi post gli hanno permesso di capire meglio i gusti, le preferenze e gli interessi delle persone, e di generare contenuti adatti a loro.
In occasione del Meta Connect 2023, il CEO Mark Zuckerberg ha annunciato nuove funzionalità AI per la generazione di immagini, celebrità generate dall’IA e un assistente personale. Idealmente, l’assistente personale sarà in grado di fornire agli utenti le informazioni di cui hanno bisogno (come ChatGPT) e di eseguire anche compiti specifici sui prodotti e servizi di Meta, come WhatsApp, Facebook Messenger e Instagram. Inoltre, gli utenti potranno sperimentare Meta AI anche attraverso gli occhiali intelligenti Ray-Ban Meta e il visore per la realtà virtuale Quest 3 di nuova generazione, che integrano la tecnologia di Meta per offrire esperienze immersive e personalizzate.
L’assistente virtuale usa i post pubblici su Facebook e Instagram per apprendere
Meta ha creato un assistente virtuale basato su un modello linguistico open source chiamato Llama 2, che è in grado di chattare con gli utenti e rispondere alle loro domande in modo naturale e intelligente. Llama 2 si avvale anche della collaborazione di Bing, il motore di ricerca di Meta, che gli fornisce informazioni aggiornate e affidabili.
Tuttavia, per addestrare il suo assistente virtuale, Meta non si limita a usare i dati di Bing, ma sfrutta anche i post pubblici degli utenti su Facebook e Instagram. Questo lo ha rivelato Nick Clegg, il presidente del settore globale di Meta, in un’intervista a Reuters. Clegg ha assicurato che l’azienda rispetta la privacy degli utenti e non utilizza post privati o conversazioni personali sui servizi di messaggistica. Ha spiegato che Meta seleziona solo i dati pubblici che non contengono informazioni personali sensibili.
“Abbiamo cercato di escludere i set di dati che contengono un’elevata preponderanza di informazioni personali“, ha dichiarato Clegg a Reuters. Ha aggiunto che la “stragrande maggioranza” dei dati di addestramento utilizzati era disponibile pubblicamente.
I post pubblicati su Facebook e Instagram potrebbero fornire una grande quantità di informazioni personali a un assistente virtuale di intelligenza artificiale. Un assistente addestrato in modo meticoloso su questi post potrebbe avere accesso a dettagli della vita privata e opinioni personali dell’utente.
i si potrebbe interrogare su quanto sia desiderabile, o accettabile, affidare a un sistema artificiale una così intrusiva comprensione della propria persona sulla base dei contenuti condivisi liberamente in rete. Un assistente AI così informato potrebbe perdere il necessario rispetto della sfera intima dell’individuo ed essere inadatto a gestire le interazioni in modo imparziale e rispettoso.