Posta elettronica e ridondanza MX: perché è importante?

Posta elettronica e ridondanza MX: perché è importante?

Cosa accade quando la nostra posta elettronica non funziona? Viene recapitata successivamente? Come funzionano i record MX? Gli aspetti base da conoscere per scegliere un servizio di hosting con un ottimo servizio di posta elettronica
Cosa accade quando la nostra posta elettronica non funziona? Viene recapitata successivamente? Come funzionano i record MX? Gli aspetti base da conoscere per scegliere un servizio di hosting con un ottimo servizio di posta elettronica

Hosting Solutions Quando accade è un dramma! Il server di posta elettronica è irraggiungibile o non risponde, le email non possono essere ricevute e anche i mittenti riscontrano difficoltà nell’inviare le missive che, ancora peggio, tornano indietro come se l’indirizzo di destinazione non esistesse.

Perché accade tutto ciò? Il problema spesso non sta solo nel server in sé, ma anche nell’impossibilità a raggiungerlo, ossia nell’opportunità di risolvere il nome a dominio presente nell’indirizzo email dopo il simbolo della chiocciola ( @ ) in un indirizzo IP che indichi esattamente dove si trovi il server deputato alla ricezione della posta elettronica.

E come tutti sanno, nell’architettura attuale del Web, per risolvere un nome a dominio in un indirizzo IP bisogna ricorrere a un servizio DNS e, più precisamente, al record MX della configurazione DNS.

Per evitare l’irraggiungibilità del server di posta elettronica, quindi, basterebbe garantire la ridondanza dei name server e, allo stesso modo, la ridondanza del record MX e del server a cui questo punta.

Come si fa?

Prima di tutto, bisogna affidarsi a un buon provider di posta elettronica , come, ad esempio, Hosting Solutions , che garantisce non solo la ridondanza dei name server ma anche l’opportunità di attivare un servizio di backup MX ridondante , capace di entrare in azione qualora il server di posta elettronica deputato alla ricezione vada in down o diventi irraggiungibile per qualsiasi motivo.

Prima di scendere nel dettaglio, conviene capire in breve come funziona la posta elettronica dal momento in cui un utente decide di inviare un’email.

Il viaggio di una missiva di posta elettronica
Quando un utente invia un messaggio di posta elettronica, il client di posta utilizzato (online tramite webmail od offline installato sul proprio PC) contatta il server di invio attraverso il componente MUA o Mail User Agent utilizzando il protocollo SMTP ed effettua il trasferimento del messaggio verso il server di destinazione.

Il server ha a sua volta un componente detto MTA o Mail Transport Agent che è incaricato di trasportare il messaggio (come una sorta di postino) fino al componente MTA del server del destinatario.

In pratica, il messaggio passa di server in server e a ogni tappa il componente MTA verifica se la casella del destinatario è attestata sul server di competenza. Quando il destinatario viene individuato nella lista del server corrente, il trasferimento viene interrotto e l’MTA passa il messaggio di posta elettronica direttamente al componente MDA o Mail Delivery Agent .

Il MDA comunica infine tramite protocollo POP o IMAP con il MUA (Mail User Agent) del client di posta elettronica del ricevente e il messaggio viene così consegnato.

In alcune configurazioni, il componente MTA coincide con quello MDA e dialoga direttamente tramite i protocolli di ricezione con il MUA del client ricevente.

Ecco uno schema riepilogativo.

schema posta elettronica

Alla base di tutti i trasferimenti dell’email da un server all’altro c’è sempre il protocollo SMTP che funziona da autostrada fra i componenti MTA dei server di posta elettronica. I vari componenti, a loro volta, si occupano di smistare le missive elettroniche sulla base delle informazioni contenute in quello che in gergo tecnico viene detto header dell’email e che potrebbe essere paragonato a una sorta di busta preaffancata dove sono presenti i dati del mittente e quelli del destinatario.

Viene dunque da domandarsi come fa il protocollo SMTP a sapere verso quale server deve essere indirizzato il messaggio nel percorso verso il destinatario.

La risposta è nella natura stessa del protocollo SMTP che si basa sul protocollo TCP/IP per permette il trasferimento dei soli messaggi testuali (infatti, il trasferimento di altre forme di informazioni avviene attraverso il sistema MIME).

Basandosi su TCP/IP, il protocollo SMTP ha la necessità di tradurre il nome a dominio del destinatario in un indirizzo IP con cui individuare sulla Rete il server di posta deputato alla ricezione del messaggio.

A questo punto, entra in gioco il record MX di cui si diceva all’inizio.

Cos’è il record MX e come si relaziona alla posta elettronica
Il Mail eXchanger record (da cui deriva l’acronimo MX) è un campo della configurazione DNS con cui è possibile specificare quale sia il server mail configurato per la ricezione dei messaggi di posta elettronica .

In pratica, il record comunica al protocollo SMTP qual è l’indirizzo IP del server, partendo dal nome a dominio indicato nell’indirizzo di destinazione.

In realtà, il record MX da solo non indica l’indirizzo IP, ma ne consente comunque la risoluzione. Per capirlo meglio, è utile fare un esempio di configurazione MX. Si immagini che un’email è destinata a un indirizzo del tipo: utente1@dominio.it

Quando si cercherà di risolvere il nome a dominio del destinatario ( dominio.it ), la configurazione DNS indicherà:

dominio.it. 3600 MX 0 mail.dominio.it.
mail 3600 A 88.123.234.244

In pratica, quando il protocollo SMTP del MDA del mittente interroga i DNS è istruito a cercare tutti gli utenti del dominio dominio.it sul server di posta elettronica disponibile all’indirizzo mail.dominio.it , che, a sua volta, viene risolto nell’indirizzo IP attraverso un record DNS di tipo CNAME o A , come mostrato nell’esempio.

In pratica, la casella del destinatario utente1 è attestata sul server raggiungibile all’indirizzo IP 88.123.234.244 .

Cosa accade se il server di posta elettronica non è raggiungibile
Arrivati fino a questo punto, ci possono essere due ordini di problemi che possono impedire alla posta elettronica di giungere correttamente a destinazione.

Nel primo caso, i server DNS non rispondono : il sistema di invio cerca il dominio, non riesce a tradurlo nel corrispondente indirizzo IP e crede che sia sbagliato. Il messaggio viene re-inviato al mittente e non c’è più alcun tentativo di invio. Il messaggio non verrà più recapitato.

Nel secondo caso, il server di posta non risponde : il sistema di invio cerca il dominio e lo risolve nel corrispondente indirizzo IP, il server viene contatto, ma non risponde perché in down o in elaborazione.

Di norma, il componente MDA del mittente è configurato per tentare il re-invio del messaggio di posta elettronica ogni 4 ore per i successivi 5 o 7 giorni , anche se questo periodo e il numero dei tentativi varia a seconda della configurazione del provider mittente e non è detto che sia davvero configurato per riprovare il re-invio. In quest’ultimo caso, il messaggio non arriverà più a destinazione .

Come risolvere il problema della irreperibilità dei name server
Il miglior modo per tutelarsi da un problema come quello indicato nel primo scenario è di affidarsi a un provider che garantisca la ridondanza dei name server per la risoluzione dei nomi a dominio.

Bisogna quindi affidarsi a provider competenti e con comprovata esperienza, che hanno investito in infrastrutture ridondate e delocalizzate geograficamente . Questo è il caso di Hosting Solutions , che mette a disposizione della clientela ben 4 DNS, di cui 2 nel data center di Firenze, 1 nel data center di Roma e 1 nel data center di Catania .

In questo modo, gli utenti sono salvaguardati da una configurazione con ridondanza geografica, che consente di risolvere sempre i nomi a dominio nei corrispondenti indirizzi IP, utilizzando sempre uno dei name server presenti nelle tre location appena indicate.

Come risolvere il problema del server di posta elettronica in down
Per garantire invece un’attività continuativa al server di posta elettronica in ricezione e assicurarsi che nessun messaggio email vada perduto indipendentemente dalla configurazione del server mittente, si può ricorrere a un servizio di backup MX , che funziona da record ridondato e da server secondario pronto a ricevere le email qualora il server principale non sia raggiungibile.

Con il backup MX offerto da Hosting Solutions, ci si garantisce una configurazione affidabile e resiliente , in quanto Hosting Solutions mette a disposizione un server “di scorta” per la ricezione della posta elettronica, nel caso in cui il server email principale non sia funzionante.

La ridondanza MX offerta da Hosting Solutions è tale che non solo è ridondante la configurazione DNS, ma lo stesso server di ricezione secondario entra in campo ogni qual volta quello titolare sia fuori uso.

Con il servizio di MX secondario, il server di backup è opportunamente configurato per ricevere le email destinate alla propria casella di ricezione e agli occhi del server mittente nulla cambia se a rispondere è il server di ricezione principale o quello di backup. La posta verrà comunque ricevuta e quando il server del provider principale torna raggiungibile, il server attestato sul MX secondario provvederà a consegnare tutta la posta elettronica ricevuta nel frattempo.

In questo modo, si realizza la ridondanza geografica del server di ricezione della posta elettronica e si riducono al minimo i rischi di mancato recapito delle email.

L’MX secondario di Hosting Solutions punta a un server di posta elettronica presente nel data center di Roma e la configurazione dell’MX secondario si esegue in due clic, indicando il nome del dominio a cui far corrispondere il record e il server primario che di norma si occupa della ricezione email. Infine, bisogna poter configurare i DNS del dominio di ricezione con il record MX secondario fornito da Hosting Solutions .

In questo modo, quando il mittente cerca di risolvere il nome a dominio del destinatario, il record MX corrisponde a quello fornito da Hosting Solutions, che rimanda al server di posta elettronica principale se raggiungibile o, in alternativa, al server di backup configurato presso Hosting Solutions.

La ridondanza MX, la ridondanza geografica dei DNS e la ridondanza delocalizzata dei server email rappresentano dunque le migliori alternative per garantire la continuità operativa nela ricezione della posta elettronica.

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Pubblicato il
17 mar 2015
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