Roma – Se c’è un effetto che internet sta avendo sulla produzione cinematografica è quello di rafforzare il proprio impatto nel mondo. Prima della rete, infatti, gli studios dovevano affidarsi a mezzi tradizionali per diffondere la notizia di una nuova produzione, mezzi costosi, onerosi e mai capaci di essere tempestivi al punto giusto.
Oggi, attraverso internet, non solo giungono informazioni di prima mano su tutte le maggiori produzioni hollywoodiane ma circolano anche trailer, news di backstage e amenità varie capaci di trasformare un filmone realizzato a suon di milioni di dollari in un “cult” persino prima che esca sugli schermi. Ci sono siti, come quello dedicato al recentissimo Spider-Man capaci in poche settimane di entrare nella “top ten” dei siti più visti sulla rete. Per non parlare di The Experiment , sito di un film che deve ancora uscire ma che spera di far parlare di sé, proprio grazie ad internet. E dalle uscite che ottiene sulle agenzie sembra in pole position per riuscire nell’intento.
Ulteriore sintomo di questa più rapida “globalizzazione del cinema”, che riguarda nella realtà quasi esclusivamente l’audience dei paesi ricchi, è probabilmente anche la sempre più diffusa pratica, per le maggiori produzioni, di lanciare i propri film contemporaneamente nella sale di mezzo mondo, come accaduto con l’ultimo Star Wars .
Emblema del ruolo centrale di internet è il secondo episodio di una delle saghe fantasy di maggiore richiamo, quella dedicata al ragazzino-prodigio-mago Harry Potter. Warner Bros non ha fatto in tempo a mettere in rete i 30 secondi del nuovo trailer che già se ne parlava ovunque, e quelle immagini già circolano in rete anche al di fuori del sito del produttore.
Quei 30 secondi non sono in verità un trailer, sono un “teaser”, una forma di micropresentazione pensata per preannunciare il trailer che a sua volta annuncia l’arrivo di un film. Con la rete, ancora una volta, persino il teaser ha acquisito lo status di oggetto di culto, anche grazie alla sua brevità, 30 secondi appunto, che ben si sposa con la banda perlopiù ancora ristretta con cui fanno i conti gli utenti della rete. Nel caso di Potter, poi, quei 30 secondi sono studiati così bene che al loro interno si trova anche il primo incontro tra il beniamino del pubblico e l’elfo Dobby, un “meeting” che avrà un ruolo importante nel prossimo episodio cinematografico della serie.
Mezzo mondo è in attesa, dunque, e gli studios devono ringraziare la rete, quella stessa internet che così spesso viene accusata di favorire la pirateria e che, invece, sembra rappresentare sempre più un volano irrinunciabile per i dominatori del cinema internazionale.