Perugia – C’è stato un “vuoto creativo” che è stato causato dal passaggio di mano di un’azienda locale ed ora l’Umbria soffre nell’innovazione e nell’informatizzazione delle imprese. Contro tutto questo, secondo il capogruppo di Rifondazione comunista al Consiglio regionale Stefano Vinti, è necessario creare un centro umbro di produzione del software.
“In Umbria – ha spiegato – salvo poche eccezioni, non viene più prodotto software, i servizi informatici costano cari e non sono sufficientemente efficaci. Le strutture pubbliche sono poco funzionali e la loro dipendenza da società non umbre è forte se non totale”.
Non solo. Un altro problema che affligge la Regione è quello della banda larga, la cui diffusione è “ancora troppo ridotta”, al punto che gran parte del territorio ne rimane esclusa.
“La soluzione ottimale – ha anche detto Vinti – sarebbe la creazione un centro umbro di ricerca per la produzione di software di qualità che coinvolga, assieme all’Università, anche privati disposti ad investire in questo settore, e ci consenta di ritornare sulla scena dell’informatica come qualificati produttori e non solo come consumatori, peraltro dissociati”.