La Russia continua la sua avanzata per conquistare l’Ucraina. Nel frattempo le sanzioni internazionali stanno mettendo in ginocchio la sua economia. La Banca Centrale Russa (BCR) si è trovata costretta ad aumentare il suo tasso di interesse del 20%. La popolazione si trova in balia di un mercato economico fuori controllo cercando rifugio nelle criptovalute e principalmente in Bitcoin.
Questo ha portato inevitabilmente i premi alle stelle per coloro che vogliono scambiare RUB in Bitcoin tramite scambi peer-to-peer. La conferma arriva dagli ultimi dati di mercato che indicano come BTC sia sempre più adottato sia in Russia che in Ucraina. Ciò che sta emergendo sono i volumi di scambio di BTC che utilizzano RUB. I valori sono in forte ascesa portandosi al livello più alto mai visto prima di maggio 2021.
Rublo ai minimi storici: i russi cercano protezione in Bitcoin
Secondo una dichiarazione di Clara Medalie, responsabile della ricerca presso Kaiko, società per l’elaborazione di dati crittografici, il rublo è sceso ai suoi minimi storici. Rispetto al dollaro, la sua quotazione è praticamente crollata. Ciò sta spingendo molti cittadini russi ad adottare Bitcoin portando così i premi alle stelle nello scambio tra RUB e BTC. Ecco cosa ha riferito Medalie ai microfoni di Bloomberg:
La tendenza segue un’ondata di sanzioni contro la Russia, che ha sconvolto i mercati forex e fatto scendere il rublo ai minimi storici rispetto al dollaro.
L’inizio sembra particolarmente duro e dovremo ancora vedere i veri effetti delle sanzioni internazionali sul mercato russo. Ad ogni modo, la situazione è questa e a riferirlo in modo dettagliato sono proprio i livelli del rublo che, confrontati con quelli del dollaro, stanno portando le persone comuni ad adottare Bitcoin.
A questo si sono aggiunte le posizioni assunte dai principali attori dei pagamenti digitali. Visa e MasterCard hanno infatti deciso di chiudere qualsiasi collaborazione con le banche russe e con le attività commerciali nel Paese. Prima di loro anche Apple Pay e Google Pay che si dividono un mercato di utilizzo in Russia rispettivamente pari a circa il 20% per il primo e al 29% per il secondo.
Il risultato è stato il blocco dei circuiti di pagamento non solo per bancomat e affini, ma anche per tutti gli esercenti fino all’altro giorno abilitati. Non è strano, quindi, che molti stiano vedendo in Bitcoin una possibile salvezza a questa situazione particolarmente difficile e, attualmente, senza un’altra via d’uscita.