Roma – Il worm TK, scoperto lo scorso febbraio, avrebbe avuto due genitori: secondo i cybercop inglesi della NHTCU (National High Tech Crime Unit), infatti, il 22enne Andrew Harvey e il 20enne Jordan Bradley, entrambi britannici, avrebbero avuto all’inizio dell’anno la brillante idea di costruire il suddetto TK , noto anche come TKBot-A.
Sebbene il worm-trojan non sia riuscito a diffondersi in modo epidemico, TK ha comunque trovato aperte le porte di numerosi web server che non erano stati adeguatamente patchati. Entrando in quelle macchine non presidiate, il trojan le metteva praticamente a disposizione degli autori del worm stesso, consentendo loro di eseguire attacchi denial-of-service (DOS) attraverso chat IRC.
Secondo i poliziotti informatici britannici, i due giovani inglesi farebbero parte di una cracking crew nota come Thr34t-Krew e TK da solo sarebbe riuscito a bloccare attività e server e causare danni nel Regno Unito pari ad almeno 5 milioni di sterline.
L’accusa formale, riportava ieri The Register, è quella di aver “effettuato modifiche non autorizzate ai contenuti di computer in internet per ostacolarne il funzionamento, reato previsto nella Sezione 1 del Criminal Law Act 1977”.
Va detto che non si ha notizia di attacchi DOS compiuti attraverso questo worm. Il prossimo 18 settembre, comunque, i due giovani smanettoni dovranno comparire dinanzi al giudice.