L’allerta è massima perché non si ripeta quanto accaduto quattro anni fa, ma il rischio c’è ed è concreto: il team di Microsoft ha già identificato una serie di attacchi provenienti da Cina, Russia e Iran verso coloro che sono impegnati nella campagna elettorale o nell’allestimento della macchina democratica che in novembre porterà gli Stati Uniti a eleggere (o rieleggere) il prossimo inquilino della Casa bianca. Così spiega la situazione Tom Burt (Corporate Vice President, Customer Security & Trust) del gruppo di Redmond.
Nelle ultime settimane Microsoft ha rilevato cyberattacchi indirizzati a persone e organizzazioni coinvolte nelle imminenti elezioni presidenziali.
L’ombra di Cina, Russia e Iran sulle Presidenziali USA 2020
Alcuni esperti di cybersecurity ritengono il gruppo russo noto come GRU (Glavnoe Razvedyvatel’noe Upravlenie), l’intelligence del Cremlino, la principale minaccia. Ha già colpito le campagne di Hillary Clinton nel 2016 e di Emmanuel Macron nel 2017. Da Mosca ogni accusa viene ad ogni modo respinta al mittente. Queste le parole di Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri.
La Federazione Russa non ha interferito, non interferisce e non interferirà in alcun modo con il processo elettorale negli Stati Uniti né in altri paesi.
Dal canto suo Microsoft la pensa diversamente. Stando alle analisi condotte, nel periodo che intercorre tra il 18 agosto e il 3 settembre, sono stati identificati tentativi provenienti proprio dal territorio per accedere a circa 7.000 account di persone in qualche modo legate alle elezioni USA sfruttando combinazioni di username e password rese note nei tanti leak degli ultimi anni. In nessun caso gli sforzi sono andati a buon fine.
Tra i bersagli anche SKDKnickerbocker, agenzia di Washington al lavoro sulla campagna di Joe Biden che a novembre proverà a rimpiazzare Donald Trump alla scrivania dello Studio Ovale. Attacchi indirizzati al candidato democratico sono stati rilevati anche dalla Cina.