Presidenziali USA sempre più social

Presidenziali USA sempre più social

La commissione sui tre dibattiti che si terranno tra settembre e ottobre ha annunciato il ricorso massiccio alle piattaforme social, con in testa Facebook, allo scopo di ampliare la discussione a una platea più estesa possibile
La commissione sui tre dibattiti che si terranno tra settembre e ottobre ha annunciato il ricorso massiccio alle piattaforme social, con in testa Facebook, allo scopo di ampliare la discussione a una platea più estesa possibile

Con il periodo estivo ormai alle spalle, la campagna per le presidenziali USA entra nella fase accesa dei dibattiti. Supposto che a giocarsi la poltrona rimangano Donald Trump e Hillary Clinton, rispettivamente i candidati del partito Repubblicano e di quello Democratico, un ruolo importante nella scelta del prossimo Presidente sarà svolto dai social media. E in questo, il precedente delle elezioni di Barack Obama ha fatto scuola. Ecco perché la Commission on Presidential Debates (CDP) ha annunciato le iniziative che intende adottare per coinvolgere gli elettori prima, durante e dopo i dibatti previsti in vista delle votazioni , che si terranno nel mese di novembre. In particolare, la commissione ha comunicato che sia Facebook sia Google sono stati incaricati di fornire ai moderatori, nelle settimane precedenti ai dibattiti pubblici, le domande che la gente si pone. Per il dibattito “town hall”, che si terra il 9 ottobre, Facebook collaborerà con i moderatori sulle domande da porgere ai candidati, mentre piattaforme come Google, #CollegeDebate16 e altri saranno impegnate nella raccolta dei dati.

Donald Trump

Durante il dibattito del 9 ottobre Facebook, sponsor esclusivo per il primo e il terzo dei dibattiti presidenziali che si terranno il 26 settembre e il 19 ottobre, sarà presente in loco. La piattaforma sarà utilizzata da giornalisti, studenti e dall’intera comunità universitaria per trasmettere in live la discussione . Gli utenti Facebook negli Stati Uniti e in tutto il mondo saranno in grado di visionare i filmati dal vivo, chiedere informazioni e commentare. Facebook avrà a disposizione anche uno schermo touch interattivo per visualizzare le conversazioni sui candidati e le domande. Snapchat coprirà ogni dibattito tramite un Live Story , consentendo ai suoi utenti di avere uno speciale punto di vista sulla discussione: quello degli studenti delle università che ospitano il dibattito, dei volontari, dei giornalisti ecc. A dibattito concluso, il Progetto Electome del MIT Media Lab analizzerà tutte le conversazioni su Twitter inerenti le elezioni presidenziali, permettendo agli addetti ai lavori di analizzare i dati e le tendenze delle discussioni prima, durante e dopo i dibattiti.

Hillary Clinton

Sulla sponsorizzazione di Facebook ci sono pareri discordanti e dubbi sul fatto che la piattaforma sia realmente in grado di produrre domande efficaci sul dibattito presidenziale, vedendo nell’operazione la mera ricerca del social network di monetizzare sugli eventi. Altre critiche giungono per la recente vicenda sulla moderazione finita nel mirino a causa degli interventi automatici e umani. Al social network viene contestato il fatto che le notizie vengano proposte agli utenti con un ampio uso di censura , come nel caso della famosa fotografia storica della Guerra del Vietnam. A ciò occorre aggiungere le polemiche sulle cosiddette agevolazioni di Google sulle query di ricerca che riguardano, almeno negli USA, Hillary Clinton.
L’opinione generale della stampa tuttavia è che il secondo dibattito, quello “town hall” del 9 ottobre, sarà molto interessante indipendentemente dalle domande, essendo stato in passato foriero di sorprese e teatro di fuochi pirotecnici tra i candidati. Quello del 2016 si preannuncia al fulmicotone.

Thomas Zaffino

Fonti immagini 1 , 2

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Pubblicato il
21 set 2016
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