Consiglio e Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico provvisorio sulla nuova direttiva per migliorare la prestazione energetica degli edifici, proposta dalla Commissione quasi due anni fa. L’obiettivo è ridurre il consumo di energia e le emissioni di gas serra. Entro il 2040 saranno vietate le caldaie alimentate da combustibili fossili.
Emissioni zero per i nuovi edifici
Secondo la Commissione europea, gli edifici sono responsabili del 40% del consumo energetico, di oltre il 50% del consumo di gas e del 36% delle emissioni di gas serra legate all’energia. Per migliorare le prestazioni energetiche è necessario attuare misure di regolamentazione, finanziamento e sostegno che consentono di avviare “un’ondata di ristrutturazioni” entro il 2030.
I singoli Stati membri dovranno raggiungere specifici obiettivi. Il consumo medio di energia per gli edifici residenziali deve essere ridotto del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Almeno il 55% della diminuzione deve essere ottenuto tramite la ristrutturazione degli edifici con le prestazioni peggiori. È possibile stabilire esenzioni, ad esempio per edifici storici e case di villeggiatura.
Tutti gli edifici nuovi dovranno essere a emissioni zero dal 1 gennaio 2030, mentre quelli esistenti entro il 2050. I nuovi edifici dovranno inoltre essere idonei ad ospitare installazioni termiche fotovoltaiche o solari sui tetti. I nuovi edifici e quelli ristrutturati dovranno avere anche un pre-cablaggio per i punti di ricarica dei veicoli elettrici.
Dal 1 gennaio 2025 saranno vietate sovvenzioni per l’installazione di caldaie autonome alimentate a combustibili fossili. Rimarranno invece per i sistemi ibridi, ad esempio quelli composti da caldaie a gas e impianti solari termici o pompe di calore. La caldaie a combustibili fossili saranno vietate entro il 2040. La nuova direttiva dovrà essere approvata in aula da Consiglio e Parlamento.