Intel ha comunicato di aver modificato, in peggio, le previsioni per i guadagni relativi al primo trimestre dell’anno fiscale. Il problema, spiega il chipmaker di Santa Clara, è nelle mutate condizioni del ciclo di aggiornamento dell’hardware. In Europa, poi, i ben noti problemi economici e finanziari non aiutano di certo.
La nuova previsione di Chipzilla per i guadagni trimestrali si ferma quindi a 12,8 miliardi di dollari, con possibili oscillazioni di 300 milioni di dollari, mentre il trimestre avrebbe dovuto inizialmente chiudersi con ricavi per 13,7 miliardi di dollari e 500 milioni di margine flessibile.
La domanda per i PC desktop di classe business è stata “inferiore al previsto”, ha spiegato Intel, con le aziende piccole e medie non interessate dalla stessa frequenza di aggiornamento dei PC basati su Windows XP che caratterizza le aziende di maggiori dimensioni.
Altro fattore importante, oltre alle condizioni economiche in Europa, è poi rappresentato da livelli di scorte di magazzino inferiori al previsto, per quanto riguarda l’intera catena di fornitori di PC. Una nota positiva, per Intel, arriva invece dal business dei sistemi per data center: in questo caso le previsioni dovrebbero essere rispettate.
Che il mercato dei personal computer sia destinato, nel 2015, a riprendersi meno del previsto lo confermerebbero anche i numeri di IDC , con una stima di un -4,9 per cento alla fine dell’anno per 293,1 milioni di sistemi commercializzati in totale. IDC aveva inizialmente previsto solo una contrazione del -3,3 per cento, mentre i PC si assesteranno solo nel 2019 (291,4 milioni di macchine) e i tablet si fermeranno a 269,4 milioni di unità.
Alfonso Maruccia