PriceRunner si è schierata contro Google in modo frontale, annunciando una denuncia contro il colosso di Mountain View e la richiesta di 2,1 miliardi di euro. Il gruppo svedese ha lasciato intendere come, dopo aver subito le angherie di Big G. per lungo tempo, intende far scattare ora il contropiede per riprendersi il campo e tornare ad operare in condizioni di parità
PriceRunner vs Google
L’occasione colta da PriceRunner è quella della sconfitta di Google di fronte all’antitrust europea: dalla Commissione è giunta infatti una sanzione da oltre 2 miliardi di dollari per aver favorito il proprio Google Shopping rispetto alle soluzioni rivali, traslando i vantaggi della propria posizione dominante verso un ramo parallelo di attività. Anche le soluzioni offerte in extremis da Google non sono servite ed a fine 2021 la sentenza è scattata.
Secondo PriceRunner, però, tutto ciò non basta e, anzi, deve essere l’inizio di una battaglia legale finalizzata all’ottenimento di compensazioni per il passato e garanzie per il futuro.
“Dopo una approfondita preparazione, oggi abbiamo denunciato Google per 2,1 miliardi di euro. Stiamo cercando una compensazione per i danni che Google ha causato in questi anni, ma questa è anche una battaglia per i consumatori che hanno dovuto subire le violazioni della concorrenza nei 14 anni passati e oggi ancora“: così Mikael Lindahl, CEO PriceRunner, per esplicitare le motivazioni di questa iniziativa. E continua: “Si tratta anche di una questione di sopravvivenza per molte imprese europee e opportunità di lavoro nel mondo tecnologico: se i giganti americani, attraverso una posizione di mercato che è più o meno monopolistica, posso fare esattamente quel che vogliono e manipolare il mercato, allora possiamo stare certi del fatto che molte compagnie europee subiranno ben di peggio di quanto il mercato delle comparazioni di prezzo non abbia già subito“.
PriceRunner tenta la stoccata, insomma: vuole costruire sulla sentenza antitrust un confine monolitico tra il prima e il poi, bloccando gli eventuali tentativi di Google di perpetrare il proprio dominio e cercando in ciò di raccogliere un accordo sodale di matrice europea contro quella che è descritta come una tracotanza USA. Non è soltanto una sfida a Google, insomma, ma è una più ampia rivendicazione che fa appello all’imprenditoria del nostro continente.
Aggiornamento: la risposta di Google
A seguito delle dichiarazioni provenienti da PriceRunner, questa è la presa di posizione di Frederic Abrard, Direttore del programma CSS Shopping Ads di Google:
I cambiamenti che abbiamo apportato agli annunci Shopping nel 2017 stanno funzionando egregiamente, favorendo la crescita e generando posti di lavoro per centinaia di servizi di shopping comparativo che gestiscono più di 800 siti web in tutta Europa. Il sistema è monitorato attentamente dalla Commissione europea e da due gruppi di esperti esterni. PriceRunner ha scelto di non utilizzare gli annunci Shopping di Google, quindi potrebbe non aver riscontrato gli stessi risultati di altri. Attendiamo di difendere il nostro caso in tribunale