Non bastasse la delicata fase di passaggio che si trova a dover affrontare, Microsoft deve ora fare i conti anche con i primi guai giudiziari seguiti alla commercializzazione del tablet/convertibile Surface : c’è un avvocato in California che intende trascinare Redmond davanti al giudice, perché il succitato gadget ARM contiene in realtà molto meno spazio di archiviazione rispetto a quanto pubblicizzato.
Microsoft sarebbe insomma colpevole di pubblicità ingannevole, accusa Andrew Sokolowski, perché dei 32 Gigabyte di storage che dovrebbero essere disponibili sul modello base di Surface – modello che l’avvocato stesso ha recentemente acquistato – ve ne sono in realtà solo 16 a disposizione per i dati dell’utente.
Il resto dello spazio è naturalmente occupato dalle “app” integrate sul sistema Windows RT e dal sistema operativo stesso, ma a Sokolowski la mancanza di metà dello spazio presumibilmente disponibile pare eccessiva : l’avvocato intende portare la propria lamentela al rango di class action.
Chiedi a Microsoft, invece, e tutto è perfettamente legittimo e normale: la causa intentata da Sokolowski è “infondata”, dice l’azienda, perché i clienti sono ben consapevoli del fatto che “il sistema operativo e le app preinstallate risiedono sullo storage interno del dispositivo e quindi riducono lo spazio libero totale”.
Tutto ok con Surface? Per il CEO di Microsoft Steve Ballmer il convertibile ARM è un dispositivo capace di stupire gli utenti che lo usano, anche se per parlare di “successo” è ancora troppo presto. I numeri (sponsorizzati da Microsoft stessa) promettono bene, visto che secondo i dati forniti da AdDuplex Surface è già il dispositivo Windows 8/RT più popolare .
Alfonso Maruccia