Dopo mesi di voci e indiscrezioni, Amazon ha lanciato il proprio servizio di streaming musicale: a potervi accedere saranno gli utenti USA già abbonati al programma Prime, che Oltreoceano comprende, oltre alle spedizioni dei prodotti acquistati a costo calmierato, anche la fornitura di contenuti video, testo e audio . Un meccanismo che tende a privilegiare soprattutto i possessori di un tablet marcato Amazon, e che potrebbe costituire un fattore in più nel promuovere il promesso smartphone olografico atteso la prossima settimana.
Chi è già cliente Prime negli USA, dunque, può ora aggiungere Prime Music ai servizi di cui fruisce dai server Amazon. Prime Music non ha niente a che vedere con l’offerta di Pandora, o iTunes Radio: non è un sistema con stazioni predefinite, bensì funziona come Spotify e consente di selezionare i brani da ascoltare nell’ordine desiderato. Rispetto all’azienda europea , tuttavia, Prime Music ha un limite evidente: sono disponibili appena 1 milione di brani circa , mancano le hit del momento, il grosso del catalogo è costituito da classici un po’ datati. L’offerta assomiglia a quella di Prime Video, che comprende soprattutto titoli da cassetta con qualche anno sulle spalle.
Al servizio di Amazon, d’altronde, mancano all’appello nomi importanti: UMG, Universal Music Group, non ha aderito al servizio e ha tenuto il suo immenso catalogo fuori dalla portata dell’azienda di Seattle (almeno per ora). Ma l’ obiettivo di Amazon non è necessariamente quello di creare subito il servizio di streaming migliore: 90mila album bastano a costituire un valore aggiunto significativo da sommare ai film, le serie TV e gli altri benefit di cui già possono fruire gli abbonati che versano 99 dollari l’anno per Prime . Al contempo, questi contenuti svolgono due compiti: indorano la pillola per convincere i consumatori ad abbonarsi al servizio, così da spronarli a effettuare i propri acquisti sul marketplace Amazon; allo stesso tempo, guardando al futuro, rendono più accattivante l’offerta dei Kindle Fire. In questo modo Amazon si assicura una doppia fonte di introiti: nel caso in cui una dovesse subire un calo, l’altra potrebbe invece fornire successi e soddisfazioni, e rimpinguare i bilanci.