Roma – Già noti per le loro incursioni su siti di tutto il Mondo, e su molti siti italiani, i crackers di prime suspectz hanno voluto prendere di mira, questa volta, spazi Web dedicati a Linux, il sistema operativo open source.
Tre gli indirizzi colpiti, mandrake.it, turbolinux.it e slackware.it, tutti e tre riconducibili ad una medesima macchina, un server ospitato da un provider pesarese che è stato evidentemente bucato dai prime suspectz.
I messaggi lasciati sulle home page modificate, ancora in questo stato mentre scriviamo a molte ore dall’incursione dei prime suspectz, fanno pensare che non siano sostenitori di Linux:
“h0h0h0h0h0h0h0h0h0h0!
yeh, eye for you linux.. all owned!”
In passato i prime suspectz avevano colpito, tra i siti italiani, anche AT&T Italia e Alcatel.it. Di certo, però, il loro “colpo” più noto fu l’incursione sul network del Nasdaq, la “piazza affari tecnologica” di New York.