A breve distanza dall’ annuncio della nascita di Aerosense , la joint-venture avviata da Sony e dalla startup di Tokyo ZMP, il duo ha messo in mostra il drone volante che dovrebbe essere impiegato per avviare il business. Un business con potenzialità notevoli, assicura il CEO Hisashi Taniguchi.
Il nuovo (e rumoroso) drone nipponico è in grado di decollare e atterrare con movimento verticale, di portare un carico di circa 10 chilogrammi e di volare per più di due ore alla velocità massima di 170 chilometri orari; l’UAV può volare in completa autonomia , seguendo gli input dettati dall’utilizzatore di turno in merito alla zona da tenere sotto controllo.
Aerosense intende realizzare una flotta di droni capaci di “misurare, sorvolare, osservare e ispezionare”, ovvero raccogliere dati che verranno poi analizzati e processati da una infrastruttura cloud a beneficio del settore enterprise. Il target dichiarato della joint-venture è la Internet delle Cose, un mercato per il quale si è pronosticato il boom nel corso dei prossimi anni.
Taniguchi, CEO sia di Aerosense che di ZMP, dice infatti di voler incamerare vendite per 10 miliardi di Yen (82,6 milioni di dollari) da qui a cinque anni: rassicurazioni ulteriori Taniguchi le fornisce sulla sicurezza degli UAV Aerosense, apparentemente a prova di incidenti grazie alla mancanza del fattore (e del potenziale errore) umano.
Alfonso Maruccia