Fischi e risate. Così l’altro ieri al tradizionale concerto del Primo Maggio la piazza, gremita soprattutto da giovani e giovanissimi per un totale di più di 400mila persone, ha reagito ad un breve discorso di Claudia Gerini, tra i conduttori dell’evento, contro la pirateria .
Gerini si è rivolta al pubblico di appassionati ricordando il gran lavoro che c’è dietro molte produzioni musicali, che proprio ieri sono state apprezzate, sottolineando l’importanza di rispettarlo anche se il prezzo di molti CD, a detta di Gerini, è ancora troppo elevato. Parole che non sono però piaciute a molti, che hanno deciso di fischiare la celebre attrice .
A sua “difesa”, per così dire, è intervenuto ieri il presidente della Federazione italiana della musica FIMI , Enzo Mazza, che ha espresso solidarietà alla conduttrice . “Molti giovani che al concertone di ieri hanno fischiato Claudia Gerini quando ha lanciato un appello contro la pirateria – rileva Mazza – hanno forse dimenticato che anche dietro la produzione della propria musica preferita e che ieri hanno ascoltato in massa, vi sono decine di migliaia di lavoratori”.
“A causa della pirateria – sottolinea il presidente FIMI – molti lavoratori hanno perso il loro posto di lavoro nel settore discografico e l’appello lanciato dalla conduttrice invitava i giovani a riflettere su un comportamento considerato spesso innocuo ma che invece ha prodotto danni rilevanti a tutta la filiera”.
A sostegno dell’uscita di Gerini anche Mario Limongelli dell’associazione dei Produttori musicali indipendenti PMI , secondo cui “c’è una tendenza sempre più forte ad acquisire illegalmente musica togliendo ossigeno agli autori, agli editori, ai produttori e agli artisti. Continuando così si rischia di soffocare lo sviluppo di nuovi talenti dei quali l’Italia ha fortemente bisogno”.
Limongelli ha anche puntualizzato che “pur apprezzando l’invito ad acquistare legalmente la musica andava sottolineato che il prezzo dei cd in Italia non è caro, bensì allineato agli standard europei”.
Ed è interessante sottolineare come l’appello della Gerini e i fischi della piazza giungano a poche ore dalla decisione del governo americano di non rimuovere l’Italia dalla lista dei paesi a più alto tasso di pirateria e come tali inseriti nella Watch List della sezione 301.
Gli Stati Uniti – si legge nel rapporto del Dipartimento americano del Commercio – apprezzano gli sforzi del Governo e delle agenzie preposte per combattere la pirateria ma “l’industria americana del copyright riporta che l’Italia mantiene uno dei più alti tassi di pirateria dell’Europa occidentale”.
A detta degli americani, ed è un’affermazione che si potrebbe collegare ai fischi della piazza, quel che manca ancora è la percezione dell’illegalità , in quanto la violazione del diritto d’autore non viene percepita come un reato importante. E da questo discende “una troppo scarsa imposizione di multe e carcere come deterrente per le violazioni criminali del copyright e del trademark”.
Secondo il Dipartimento particolarmente critica è la situazione su Internet , per combattere la quale viene richiesto all’Italia di dedicare maggiori risorse, fermezza e sentenze più pesanti. Si auspica “un piano per combattere la pirateria su Internet”.