Le principali novità di Google Gemini uscite nel 2024

Le principali novità di Google Gemini uscite nel 2024

Da Gemini Live a Imagen 3, le funzionalità più importanti introdotte da Google per il suo assistente AI, nel corso del 2024.
Le principali novità di Google Gemini uscite nel 2024
Da Gemini Live a Imagen 3, le funzionalità più importanti introdotte da Google per il suo assistente AI, nel corso del 2024.

Il 2024 è stato un anno da incorniciare per il mondo tech, e soprattutto per Google. Il colosso di Mountain View ha fatto il botto con la sua gamma di prodotti di intelligenza artificiale targati Gemini. Chatbot, modelli linguistici, nuove funzionalità: ce n’è per tutti i gusti. Quindi, mentre ci prepariamo a dare il benvenuto al 2025, ecco un recap delle principali novità di Google Gemini nell’anno appena trascorso.

Da Bard a Gemini: il rebranding del chatbot

Partiamo dal cambiamento più eclatante: il rebranding del chatbot Bard, che da quest’anno risponde al nome di Gemini. Un nome che suona bene, che evoca la dualità del segno zodiacale dei Gemelli e il leggendario programma spaziale della NASA (Project Gemini).

Ma non è solo una questione di marketing. Insieme al nuovo nome, Google ha sfornato anche il modello linguistico Gemini 1.0 Pro, portando il suo chatbot in oltre 40 lingue e 230 paesi in un colpo solo. A spiegare il significato del nome ci ha pensato un ingegnere di Big G.

App mobile, versione a pagamento e supporto per Chromebook Plus

Il 2024 è stato l’anno in cui Gemini ha messo radici ovunque. A partire dall’app per Android, che ha detronizzato Google Assistant come assistente vocale predefinito (il prezzo del progresso). Per gli utenti più esigenti, è arrivata anche la versione premium Gemini Advanced, con accesso ai modelli linguistici top di gamma come Gemini Ultra 1.0 e 1.5 Pro, oltre alle misteriose funzioni sperimentali come Gemini-Exp-1206.

E non potevano mancare le integrazioni con i prodotti Google, da “Aiutami a scrivere”, sui laptop Chromebook Plus (con tanto di pulsante dedicato per richiamare Gemini), alle app Workspace come Documenti, Slides, Drive e Gmail (con i comodi pannelli laterali per riassumere, suggerire e creare contenuti).

Gemini si integra con Google Maps e YouTube Music

Ma Gemini è molto di più. Sa anche come intrattenere e semplificarci la vita grazie a delle comode estensioni. A marzo, Google ha aggiunto il supporto per Google Maps, permettendo agli utenti di avviare la navigazione direttamente dal chatbot. A maggio, è arrivata anche l’estensione per YouTube Music, che consente di cercare canzoni, ascoltare la radio, scoprire nuovi artisti e playlist, il tutto senza uscire da Gemini.

La ricerca in linguaggio naturale sbarca su Google Maps

In un aggiornamento di Google Maps, è arrivata la ricerca in linguaggio naturale basata su Gemini. Si possono digitare query come “cose da fare con gli amici di notte” nella barra di ricerca, e il chatbot crea recensioni riassuntive dei luoghi per farsi un’idea.

Gemini sbarca nel mondo dell’istruzione

A maggio Google ha esteso l’uso di Gemini for Workspace al settore dell’istruzione, introducendo due nuovi add-on: Gemini Education e Gemini Education Premium. La versione Premium dà accesso a funzionalità avanzate , tra cui strumenti per prendere di appunti e per creare i riassunti durante le riunioni su Google Meet. Inoltre, include un sistema per prevenire la perdita di dati migliorato dall’AI per proteggere le informazioni sensibili.

Vids, Imagen 3 e Whisk: la generazione di contenuti diventa pro

Uno degli ambiti in cui Gemini ha dato il meglio di sé è quello della generazione di contenuti multimediali. Con Vids, il tool di video editing basato sull’AI, creare filmati professionali è un gioco da ragazzi. Basta assemblare immagini, clip o grafici preesistenti da Google Drive o da altre fonti, registrare voice over o aggiungere riprese personali, e in pochi passaggi si può ottenere un video dall’aspetto degni di un vero professionista.

E che dire di Imagen 3, il generatore di immagini da prompt testuali più avanzato di Google? Questo gioiellino sa creare paesaggi fotorealistici, dipinti a olio e scene in claymation con una fedeltà spaventosa. A dicembre, Google ha usato Imagen 3 per alimentare Whisk, il nuovo strumento che genera immagini a partire da altre immagini. Le possibilità creative sono praticamente infinite!

Gemini sbarca su Opera e Snapchat (e fa scintille)

Il 2024 è stato anche l’anno in cui Gemini ha varcato i confini di Google per approdare su altre piattaforme. Come Opera, il browser che grazie alla partnership con Google Cloud ora sfoggia un chatbot in-browser (chiamato Aria) potenziato dalle capacità linguistiche e visive di Gemini.

O come Snapchat, che ha stretto un’alleanza con Google per rendere il suo chatbot My AI più intelligente e multimodale che mai. Il risultato? Un engagement degli utenti americani aumentato di 2,5 volte. Quando si dice fare centro.

Deep Research: l’assistente per la ricerca approfondita

Per le sessioni di ricerca estese, Google ha lanciato Deep Research, un assistente basato su Gemini che analizza documenti in profondità, li riassume ed estrae informazioni chiave da grandi quantità di dati. Deep Research fa parte di Gemini Advanced (a pagamento) ed è disponibile in oltre 45 lingue in più di 150 paesi.

Gemini suona anche su Spotify

Oltre a YouTube Music, Gemini ha aggiunto il supporto per Spotify su Android. Si può usare l’interfaccia di chat per richiedere canzoni, sfogliare playlist e cercare musica tramite il testo, senza bisogno di cambiare app. È necessario però un account Spotify Premium.

Le ombre di Gemini: bias, bug e sospetti di “copiatura”

Ma non è stato tutto rose e fiori per Gemini in questo 2024. Il chatbot di Google ha dovuto fare i conti anche con qualche ombra e polemica. Come quando a febbraio la funzione di generazione di immagini è finita nell’occhio del ciclone per aver mostrato evidenti bias nella rappresentazione delle persone. Un incidente che ha costretto Big G a sospendere temporaneamente il servizio e a fornire spiegazioni.

O come quando un utente ha denunciato che Gemini avrebbe riassunto automaticamente un PDF senza il suo permesso, nonostante l’impostazione per disabilitare questa funzione fosse attiva. Un bug o una feature non documentata?

E che dire delle accuse di plagio da parte di Anthropic, la società che sviluppa il chatbot rivale Claude? Secondo alcuni report, Google avrebbe assunto contractor per valutare le risposte di Gemini e confrontarle con quelle di Claude, riscontrando sospette somiglianze. Il mistero rimane, visto che Google non ha fornito risposte convincenti.

Bilancio finale: un anno di Gemini-ale entusiasmo

Tirando le somme, il 2024 è stato l’anno della consacrazione di Gemini e del trionfo dell’intelligenza artificiale made in Google. Un anno in cui il colosso di Mountain View ha dimostrato di saper innovare e stupire come pochi nel campo dell’AI. Certo, la strada è ancora lunga e le sfide non mancheranno. Ma se questo 2024 è stato un assaggio del futuro, chissà cosa ci riserverà il 2025. Cin cin a Gemini.

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Pubblicato il
2 gen 2025
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