Harrisburg (USA) – Non poteva andare in modo diverso: RealNetworks , l’azienda che fino a qualche tempo fa spiava la musica di milioni di utenti registrati, verrà trascinata in tribunale.
L’ultima di due denunce che si sono accavallate in questi giorni arriva da un legale secondo cui “questa denuncia viene presentata per rappresentare i milioni di utenti del RealJukeBox che devono ottenere i danni per le violazioni alle leggi federali e statali. RealNetworks deve pagare per la sua condotta”.
Come si ricorderà pochi giorni fa si scoprì che RealJukeBox inviava segretamente all’azienda produttrice i dati della musica ascoltata dai propri utenti, dei brani audio presenti sui loro computer e di quelli sentiti attraverso il lettore di Cd-ROM.. Un vero e proprio scandalo che RealNetworks ha dovuto ammettere ma non ha saputo gestire.
Il problema non era soltanto la raccolta delle informazioni ma anche il fatto che questi dati potevano essere confrontati con quelli degli utenti registrati in modo tale da ottenere informazioni private e personali sui gusti musicali e chissà che altro di ognuno dei milioni di individui che hanno scaricato il software gratuito. Qualcuno ha chiamato RealJukeBox un “trojan horse” equiparandolo ad un codice software che, inserito abusivamente in un computer, automaticamente trasmette al suo autore informazioni riservate relative alla macchina sulla quale risiede..
I danni richiesti dal presentatore della prima denuncia sono pari a 500 milioni di dollari. E il direttore operativo dell’azienda, Tom Frank, ha avuto la faccia di affermare: “pensiamo che questi procedimenti non abbiano basi. Ci difenderemo con vigore e ci aspettiamo di prevalere in tribunale”.