Web (internet) – Tempi duri, anzi durissimi, per DoubleClick , azienda leader dell’advertising online americano. Con il passare dei giorni aumentano le denunce che piovono sull’impresa, accusata in più occasioni di violazione della privacy degli utenti internet.
In queste ore, a guidare una vera e propria campagna contro il colosso statunitense sono quelli del Center for Democracy and Technology che hanno lanciato un programma per invadere i server dell’azienda con email di protesta da parte di tutti gli utenti che aderiranno all’iniziativa.
Le quattro denunce attivate nel corso delle ultime due settimane girano intorno al modo in cui DoubleClick acquisisce e gestisce i dati sui comportamenti online degli utenti, quindi sull’uso di cookies e sull’intreccio dei dati che l’azienda possiede con quelli che arrivano dai database di Abacus Direct , società di rilevazione oggi controllata proprio da DoubleClick.
L’America sembra temere il grande fratello, perché associare quelle informazioni può svelare secondo gli esperti molti elementi sul singolo utente che questi vorrebbe tenere per sé… Significativo che fino ad oggi DoubleClick non sia andata oltre, nel reagire alle accuse, rispetto ad uno striminzito comunicato: “DoubleClick è attivissima nel proteggere la privacy di tutti gli utenti internet, e di offrire ai consumatori notizia dei dati raccolti e scelta sulla loro gestione. Siamo stati dei leader nel creare standard per la privacy dell’utente e la nostra policy ha sempre posto e sempre porrà il consumatore prima di ogni altra cosa”.
La campagna voluta dal CDT, invece, mira anche a mettere in guardia le aziende che stringono accordi pubblicitari con DoubleClick, avvertendo loro dei rischi associati all’offrire a DoubleClick dati sugli utenti che visitano i loro siti
Una delle denunce sostiene che DoubleClick ha intercettato dati personali degli utenti e abitudini di navigazione online senza che gli utenti lo sapessero, e quindi in violazione delle leggi americane sulla privacy. Un’altra accusa ritiene che le pratiche commerciali dell’azienda costituiscano una invasione indebita della privacy dell’individuo e un’altra ancora afferma che l’uso dei cookies da parte dell’azienda, associato ai dati che l’impresa già possiede, costituisce una violazione della privacy ,anche perché di tutto questo gli utenti non sarebbero stati informati.