Nessuna risposta precisa ai pressanti interrogativi della transalpina Commission Nationale de l’Informatique et des Libertes (CNIL), armata dai garanti europei contro la privacy semplificata voluta da Google. La spremuta di oltre 60 policy per il trattamento dei dati personali potrebbe ora costare molto cara all’azienda di Mountain View, sul banco degli imputati in uno spinoso confronto che dovrebbe partire entro la prossima estate .
Da parte di BigG, nessuna spiegazione soddisfacente sulle nuove pratiche di trattamento dei dati personali di milioni di cittadini comunitari. L’azienda californiana non avrebbe ancora fornito ai suoi utenti un meccanismo chiaro e semplice per slegarsi (opt-out) dal nuovo pacchetto di policy condensate , che tratterà in un’unica modalità le informazioni provenienti dai più svariati servizi online, dalla posta elettronica alle mappe.
I vertici della CNIL avevano offerto a Google dai tre ai quattro mesi di tempo per rivedere le policy semplificate, seguendo alla lettera le raccomandazioni del gruppo europeo Article 29 Data Protection Working Party .
Nelle sintetiche dichiarazioni di un suo portavoce, la Grande G ha ribadito una piena collaborazione con le autorità francesi, pur partendo dal presupposto che le nuove policy non risultino affatto in violazione delle leggi europee . ( M.V. )