Privacy Sandbox: Google avvia i test per Chrome

Privacy Sandbox: Google avvia i test per Chrome

Google ha avviato i test per tre tecnologie previste dall'iniziativa Privacy Sandbox che dovrebbero sostituire i cookie di terze parti in Chrome.
Privacy Sandbox: Google avvia i test per Chrome
Google ha avviato i test per tre tecnologie previste dall'iniziativa Privacy Sandbox che dovrebbero sostituire i cookie di terze parti in Chrome.

Google ha annunciato che gli sviluppatori possono iniziare i test di tre proposte relative all’iniziativa Privacy Sandbox. Le tecnologie che potrebbero sostituire i cookie di terze parti a partire da metà 2023 sono Topics, FLEDGE e Attribution Reporting. La prima ha preso il posto di FLoC, il cui sviluppo è stato interrotto a fine gennaio.

Test in Chrome 102 Canary

Lo scopo dell’iniziativa Privacy Sandbox è trovare un’alternativa ai cookie di terze parti che possa consentire agli inserzionisti di avviare campagne pubblicitarie personalizzate, garantendo la privacy degli utenti. I test su desktop e mobile servono per valutare le varie tecnologie e ricevere i feedback dagli sviluppatori. Le API delle tecnologie Topics, FLEDGE e Attribution Reporting sono state incluse in Chrome 102 Canary e presto arriveranno anche su Chrome 101 Beta.

Per avviare i test è necessario effettuare la registrazione sul sito Chrome Origin Trials, inserire i token nel codice delle pagine HTML e attivare i corrispondenti flag nel browser.

Chrome 101 Beta - Privacy Sandbox

I test riguarderanno un numero limitato di utenti che avranno scelto di partecipare, attivando i flag in Chrome 101 Beta. In questa versione del browser sono presenti le impostazioni per Privacy Sandbox. È possibile anche eliminare gli interessi (categorie di argomenti) assegnati durante il test della tecnologia Topics.

Impostazioni Topics

La partecipazione da parte degli utenti in Unione europea e Regno Unito è volontaria, quindi viene chiesta in maniera esplicita per rispettare il GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati) e l’accordo sottoscritto con la CMA (Competition and Markets Authority) per evitare un’indagine approfondita e un’eventuale sanzione.

Fonte: Google
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Pubblicato il
1 apr 2022
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