Come anticipato nel mese di maggio, Google ha iniziato il rollout delle API di pertinenza e misurazione con la versione 115 di Chrome per Windows, macOS e Linux. Si tratta di un ulteriore step verso l’introduzione della Privacy Sandbox che sostituirà i cookie di terze parti.
Addio ai cookie di terze parti a fine 2024
Privacy Sandbox è l’iniziativa avviata da Google nel 2019 per trovare un’alternativa ai cookie di terze parti. Nel corso degli anni sono stati avviati i test delle varie implementazioni attraverso specifiche API. Con la versione 115 di Chrome sono disponibili per gli sviluppatori quasi tutte le API relative a pertinenza e misurazione: Topics, Protected Audience, Attribution Reporting, Private Aggregation, Shared Storage e Fenced Frames.
La loro attivazione avverrà in maniera graduale fino ad arrivare al 99% verso metà agosto, pochi giorni prima il rilascio di Chrome 116. Ciò permetterà a Google di ricevere i feedback e correggere eventuali bug. La roadmap potrebbe essere modificata proprio in base ai risultati ottenuti.
Google inizierà anche il rollout graduale delle impostazioni che consentiranno agli utenti di gestire i dati della Privacy Sandbox nella sezione Privacy e sicurezza. Gli sviluppatori possono attivarle tramite il flag chrome://flags/#privacy-sandbox-settings-4
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Gli utenti potranno attivare Privacy Sandbox nel quarto trimestre 2024 (opt-in). Nel primo trimestre 2024 verrà eliminato l’1% dei cookie di terze parti. L’eliminazione completa è prevista nel terzo trimestre 2024. Prima però è necessario rispettare gli impegni persi con la Competition and Markets Authority’s (CMA) del Regno Unito.