In seguito all’indagine avviata a gennaio dalla Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito, Google aveva annunciato alcune modifiche alla tecnologia Privacy Sandbox. L’azienda di Mountain View ha ora presentato un ulteriore aggiornamento per soddisfare le richieste dell’autorità antitrust.
Privacy Sandbox: nuovi impegni di Google
Privacy Sandbox è l’iniziativa, annunciata nel 2019, con la quale Google vuole trovare un’alternativa ai cookie di terze parti. Una delle proposte, denominata FLoC (Federated Learning of Cohorts), ha già innescato numerose proteste da parte degli inserzionisti pubblicitari e software house concorrenti.
La CMA aveva avviato un’indagine per verificare l’esistenza di una possibile restrizione della concorrenza e un abuso della posizione dominante (il quasi monopolio di Chrome nel mercato dei browser). In seguito alla risposta di Google alle richieste di modifica, l’autorità aveva avviato una prima fase di consultazione a giugno.
La CMA aveva quindi chiesto ulteriori modifiche e oggi ha avviato una seconda consultazione sui nuovi impegni di Google. Le parti interessati possono inviare le loro osservazioni entro il 17 dicembre. La timeline completa dell’indagine è disponibile sul sito dell’autorità antitrust.
Google ha elencato sul blog ufficiale i tre impegni aggiuntivi. Gli aspetti più importanti riguardano la maggiore trasparenza nelle procedure di test delle tecnologie, la promessa di non rimuovere funzionalità (e quindi posticipare ad esempio Privacy Budget) prima dell’implementazione di Privacy Sandbox e il chiarimento sull’uso dei dati degli utenti per le inserzioni personalizzate.
Se la CMA darà il via libera, queste modifiche saranno valide in tutto il mondo. L’eliminazione del supporto per i cookie di terze parti da Chrome (e quindi l’implementazione della Privacy Sandbox) era prevista nel 2022, ma a fine giugno è stata posticipata alla seconda metà del 2023.