Continua la “battaglia” di Assoprovider contro Piracy Shield. Dopo aver chiesto al Consiglio di Stato il blocco della piattaforma (entro fine anno dovrebbe arrivare la versione 2.0), l’associazione ha presentato ricorso al TAR del Lazio per l’annullamento della multa inflitta all’inizio di aprile dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM).
Ricorso al TAR contro la multa di AGCOM
Assoprovider, associazione che tutela i diritti dei provider indipendenti di servizi Internet, ha criticato Privacy Shield molto prima della sua attivazione (febbraio 2024), in quanto la legge antipirateria attribuisce agli ISP il ruolo di “poliziotti della Rete” e l’onere di bloccare l’accesso ai siti illegali entro 30 minuti dalla segnalazione da parte dei titolari dei diritti d’autore. Il ricorso al TAR è stato bocciato e ora si attende la sentenza del Consiglio di Stato.
Nel frattempo la piattaforma è diventata operativa e sono emersi numerosi problema, tra cui il blocco di siti legittimi. Per questo motivo, Assoprovider aveva chiesto ad AGCOM l’elenco dei provvedimenti di inibizione emessi in alcuni giorni, visto che sul sito ufficiale c’è solo il numero di blocchi, non gli indirizzi IP.
AGCOM non ha fornito l’elenco, ma ha inflitto una sanzione amministrativa ad Assoprovider per aver ostacolato l’attività di vigilanza (non ha comunicato l’elenco dei provider iscritti all’associazione). Assoprovider ha impugnato la decisione davanti al Tribunale Amministrativo.
Il Presidente Giovanbattista Frontera ha dichiarato:
I danni causati da Piracy Shield sono un po’ sotto gli occhi di tutti. Non era e non è la soluzione al problema della pirateria, come noi abbiamo voluto sottolineare fin dall’inizio. Impugnare la multa di AGCOM ci sembra allora la scelta più giusta, anche perché non ci può essere un provvedimento sanzionatorio nei confronti di chi, come noi, ha fatto richiesta di una maggiore trasparenza nella gestione della piattaforma. È un diritto dei cittadini essere informati nel modo corretto su provvedimenti e scelte che hanno un impatto diretto sulle proprie vite e sulle imprese. Assoprovider non si fermerà nella sua battaglia di trasparenza.