Linux Foundation e Dice pubblicano la versione aggiornata del loro rapporto sullo stato delle cose nel mondo del lavoro su Linux, un mondo che a quanto pare offre notevoli opportunità ed è alla costante ricerca di professionisti. E li paga anche bene, meglio degli altri.
Stando alle cifre fornite dal rapporto, il 93 per cento dei responsabili delle risorse umane pianifica di acquisire nuovi elementi specializzati in Linux e affini entro i prossimi 6 mesi: un incremento del 3 per cento rispetto quanto misurato nel 2012.
C’è sempre più bisogno di professionisti del Pinguino perché l’azienda cresce, l’uso di Linux aumenta e i sistemi “legacy” migrano alle distro basate sul kernel Linux. I manager sono la categoria di lavoratori linari più richiesti (73 per cento), seguita da sviluppatori (57 per cento) e un profilo ibrido che possieda le due competenze definito “DevOps” (25 per cento).
Non bastasse questo, lo studio dice che la paga dei professionisti di Linux è migliore di quella degli altri lavoratori dell’IT, con un salario medio di 90.853 dollari all’anno e un +6,2 per cento rispetto agli “altri”. Individuare le professionalità adatte è difficile, si lamentano i manager, e il premio in denaro aiuta ad acquisire e mantenere il personale.
Le aziende pagano bene chi conosce i meandri di Linux anche perché la mobilità fra i posti di lavoro e le diverse società è potenzialmente molto alta: il 75 per cento dei professionisti del Pinguino confessa di aver ricevuto chiamate da parte di reclutatori, e la maggioranza considera piuttosto facile la possibilità – nel caso lo si volesse – di cambiare lavoro nell’ambito delle proprie competenze.
Alfonso Maruccia