Durante un incontro avvento alla Sottocommissione per lo spazio e l’aeronautica, diversi membri del Congresso degli Stati Uniti hanno espresso molte perplessità sul programma Artemis, dopo aver ascoltato gli ultimi aggiornamenti da quattro organizzazioni: NASA, Government Accountability Office (GAO), Aerospace Safety Advisory Panel (ASAP) e Office of Inspector General (OIG) della NASA. C’è il rischio che la missione Artemis III possa essere posticipata al 2026 o peggio al 2027.
Incognite sul programma Artemis
Al momento si conoscono i dettagli principali sulle prime tre missioni. Con Artemis I verrà lanciato (non prima di aprile) il razzo SLS (Space Launch System) verso la Luna senza equipaggio. Gli astronauti saranno a bordo della navicella Orion con Artemis II, mentre l’allunaggio è previsto con Artemis III. Per ognuna delle prime quattro missioni si prevede una spesa di 4,1 miliardi di dollari. Secondo Paul Martin dell’OIG, il costo è insostenibile.
William Russell del GAO ha aggiunto che sarà molto difficile riportare l’uomo sulla Luna entro il 2025, citando i sette mesi di ritardo dovuto allo scontro legale tra Blue Origin e la NASA. Patricia Sanders di ASAP ha invece criticato le modalità di gestione del programma. Jim Free della NASA ha comunicato che verrà creato un gruppo dedicato con un “mission manager” per ogni missione.
Il repubblicano Frank Lucas ha chiesto di fornire un piano aggiornato, una precisa timeline e un budget realistico. Free ha risposto che tutti i dettagli verranno comunicati entro fine anno. Per quanto riguarda la roadmap, Free ha confermato che gli astronauti toccheranno il suolo lunare nel 2025. Martin, Russell e Sanders ritengono invece che questa scadenza sia impossibile da rispettare. Se non ci saranno altri ostacoli lungo il percorso, il ritorno dell’uomo sulla Luna avverrà non prima del 2026, come già ipotizzato a novembre.
Ne frattempo proseguono i lavori nel Vehicle Assembly Building (VAB) del Kennedy Space Center. Le prime due delle 20 piattaforme che circondano il razzo SLS sono state ritirate. Gli ingegneri installeranno migliaia di sensori prima di portare il razzo sulla rampa di lancio per i test finali. Il razzo uscirà dal VAB il 17 marzo e arriverà a destinazione il 18 marzo, dopo aver percorso circa 6,4 Km.