Google, o meglio Alphabet, ha rinviato Project Ara e fatto slittare la data entro cui portare nelle mani dei consumatori gli smartphone personalizzabili attraverso moduli componibili dalla fine del 2015 al 2016 , senza specificare in quale mese o quadrimestre. Ad annunciarlo, via tweet, è stato direttamente il team di Project Ara, che ha ammesso di essere in ritardo ha causa di “molte interazioni…più di quelle che pensavamo”.
Why? Lots of iterations… more than we thought. #ProjectAra
– Project Ara (@ProjectAra) August 17, 2015
Il rinvio lascia l’amaro in bocca a curiosi ed osservatori, perché tra i futuribili progetti di Google sembrava uno di quelli più vicino al concretizzarsi: il nuovo rinvio sembra ora collocarlo tra il vaporware nonostante si tratti di un prodotto che potrebbe avere un incredibile impatto sul mercato, dal momento che promette di non rendere più obsoleti i dispositivi acquistati dagli utenti che potranno permettersi di sostituire solo le parti necessarie.
Google ha iniziato ad interessarsi di tale idea con l’acquisto di Motorola nel 2012 e già lo scorso ottobre aveva iniziato a parlare del Project Ara con una serie di conferenze ed eventi per farlo conoscere a ingegneri, investitori e startup interessate alla sua tecnologia. Ad inizio anno aveva quindi annunciato l’avvio di un programma pilota che avrebbe dovuto portare nelle mani degli utenti uno smartphone modulare entro la fine di quest’anno .
Oltre a slittare l’orizzonte temporale di riferimento, Project Ara si rifocalizza geograficamente: l’esordio sperimentale non avverrà più nel territorio di Porto Rico , inizialmente individuato in quanto caratterizzato da una popolazione parimenti ripartita tra utenti smartphone e di cellulari tradizionali, ma negli Stati Uniti, in alcune location ancora da identificare.
Claudio Tamburrino