La vittoria del bando JEDI da parte di Microsoft stabilita nell’ottobre scorso è legittima. Respinto dalla U.S. Court of Appeals anche il tentativo attuato da Oracle per rivedere l’assegnazione del progetto a una sola realtà. In gioco un contratto dal valore stimato in dieci miliardi di dollari per realizzare la nuova infrastruttura cloud del Pentagono.
JEDI resta a Microsoft: Oracle perde l’appello
La corte ha stabilito che il Dipartimento della Difesa non ha violato alcuna regola durante il processo di valutazione delle offerte concluso con la selezione del gruppo di Redmond come partner per l’iniziativa.
È la terza volta che Oracle tenta di ricorrere in appello sulla questione, la quarta se si include l’intervento datato aprile 2018 della CEO Safra Catz che ha chiamato in causa direttamente Donald Trump, puntando il dito nei confronti del Presidente USA accusando la sua amministrazione di aver definito un bando con termini favorevoli per Amazon. Le cose andarono poi in modo ben diverso, con la stessa società di Jeff Bezos che tramite vie legali ha più avanti provato a ribaltare il verdetto finale.
Anche IBM e Google avevano inizialmente tentato di aggiudicarsi il progetto JEDI, con quest’ultima poi ritiratasi dalla corsa per la volontà di non mettere la propria tecnologia al servizio dell’ambito militare o bellico. Una decisione in linea con quella che ha portato bigG a non rinnovare proprio con il Pentagono il contratto per Project Maven, iniziativa per l’analisi delle immagini aeree catturate dai droni in territorio di guerra mediante l’impiego di algoritmi IA.