I dati, nel vetro, per sempre: Microsoft al lavoro su Project Silica

I dati, nel vetro, per sempre: Project Silica

Microsoft sperimenta l'impiego del vetro con l'obiettivo di creare un supporto per l'archiviazione dati che possa durare migliaia di anni.
I dati, nel vetro, per sempre: Project Silica
Microsoft sperimenta l'impiego del vetro con l'obiettivo di creare un supporto per l'archiviazione dati che possa durare migliaia di anni.

Dopo un lungo periodo di silenzio, Microsoft torna a parlare di Project Silica, l’iniziativa messa in campo negli anni scorsi (ne abbiamo scritto su queste pagine nel novembre 2019) finalizzata a creare un supporto innovativo per l’archiviazione a lungo termine. Il materiale scelto a tale scopo è il vetro.

Aggiornamenti sul Project Silica di Microsoft

Questa la finalità dell’iniziativa, portata avanti dalla divisione Research del gruppo di Redmond, con riferimento esplicito a quella che è definita la sostenibilità dei dati.

Possiamo preservare la sostenibilità dei dati? Questo è l’obiettivo del Project Silica, un’iniziativa all’avanguardia di Microsoft Research. In un mondo in cui la nostra digital footprint sta aumentando esponenzialmente, l’archiviazione dei dati tradizionale come i dischi rigidi e i nastri magnetici ha una durata limitata nel tempo e un costo ambientale.

Quella di Project Silica è descritta come una tecnologia rivoluzionaria che codifica grandi quantità di dati in pezzi di vetro piccoli e resistenti. Le sue reali potenzialità? Il salvataggio di diversi TB su un piccola lastra. Più nello specifico, il sito ufficiale stima approssimativamente 1,75 milioni di brani musicali o circa 3.500 film completi.

Stando all’ultimo aggiornamento sull’iniziativa, i progressi compiuti sul fronte della scrittura con laser permettono di garantire una sopravvivenza di 10.000 anni per ogni supporto creato. Insomma, un orizzonte temporale che va ben oltre il ciclo vitale di un normale data center.

Al grido In glass we trust, Microsoft presenta i vantaggi derivanti da un approccio di questo tipo, senza dubbio lungimirante, ma che inevitabilmente porta con sé una serie di sfide sul fronte della fattibilità prima e della compatibilità poi.

Se nel 12.023, esattamente tra dieci millenni (o anche molto prima, tra qualche decennio o tra un secolo), qualcuno o qualcosa vorrà leggere i dati contenuti nelle lastre prodotte con il metodo di Project Silica, ancora perfettamente integre come promesso, avrà a disposizione anche un dispositivo adatto al compito? E le istruzioni da seguire per farlo? E, in tal caso, come potranno essere tramandate (se non sullo stesso supporto) e come potremo essere certi che possano essere correttamente interpretate?

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Pubblicato il
17 ott 2023
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