La VPN di Proton è stata bloccata dalla Russia?

La VPN di Proton è stata bloccata dalla Russia?

Pare che Mosca, attraverso l'agenzia Roskomnadzor, abbia bloccato il servizio VPN di Proton, da un paio di giorni inaccessibile in Russia.
La VPN di Proton è stata bloccata dalla Russia?
Pare che Mosca, attraverso l'agenzia Roskomnadzor, abbia bloccato il servizio VPN di Proton, da un paio di giorni inaccessibile in Russia.

Da ormai un paio di giorni, la VPN fornita da Proton risulta non funzionante o solo parzialmente operativa in Russia. Si tratta con tutta probabilità dell’esito di un blocco imposto dalle autorità di Mosca. Nel resto del mondo non si registra invece alcuna anomalia. Proprio ieri, il Roskomnadzor (l’agenzia che supervisiona le comunicazioni nel paese) ha annunciato di aver intrapreso azioni al fine di limitare l’attività di questi servizi: il nesso causa-effetto sembra evidente, seppur non ancora confermato in via ufficiale.

Per la protezione di comunicazioni, dati e privacy puoi affidarti agli strumenti di Proton.

La Russia ha bloccato Proton VPN?

A rendere nota la vicenda è stato inizialmente un breve comunicato comparso mercoledì 1 giugno sul sito ufficiale della società fornitrice. Lo riportiamo di seguito in forma tradotta. Nel momento in cui è scritto e pubblicato questo articolo non sono disponibili aggiornamenti, dunque la situazione pare del tutto invariata. Si tratta quasi certamente di un tentativo attuato dal Cremlino per evitare che i cittadini si affidino alle Virtual Private Network al fine di aggirare le censure e accedere a fonti di informazione estere a proposito di quanto sta accadendo in Ucraina.

Al momento stiamo indagando il problema. Non è stato causato da alcun cambiamento apportato da parte nostra. È come se gli ISP e le autorità locali stiano interferendo con le connessioni VPN, il che renderebbe per noi impossibile risolverlo. Alcuni server potrebbero continuare a funzionare. Siamo costantemente al lavoro per aggirare il blocco. Grazie per la vostra pazienza e comprensione.

Dall’inizio della guerra, l’impiego delle VPN in Russia è aumentato del 5.300%. La possibilità di agganciare server localizzati in altri paesi consente alla popolazione di effettuare l’accesso anche a piattaforme come Facebook e Instagram, bloccate da Mosca fin dalle prime settimane del conflitto.

Ricordiamo che l’iniziativa Proton è nata nel 2013 in un centro di ricerca del CERN, in Svizzera. Proprio la scorsa settimana, il servizio ProtonMail è diventato Proton, unificando l’intero pacchetto di strumenti che include ora la casella email, il calendario, lo spazio cloud per lo storage e la VPN.

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Pubblicato il
3 giu 2022
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