Prove tecniche di jukebox celestiale

Prove tecniche di jukebox celestiale

Video e musica come servizio, da fruire sottoscrivendo un abbonamento insieme alla fornitura di connettività. Gli strumenti non mancano
Video e musica come servizio, da fruire sottoscrivendo un abbonamento insieme alla fornitura di connettività. Gli strumenti non mancano

Roma – Musica che si travasa dalla rete ai dispositivi dei netizen, modelli di business flat che richiedano agli utenti un piccolo contributo fisso e che sappiano retribuire gli artisti nella giusta proporzione. L’industria si sta muovendo, le tecnologie sviluppate per mettere in campo questo schema si fanno avanti.

Noank Media è cresciuta come una costola del Berkman Center for Internet and Society di Harvard . Scaturita dalle visioni del mercato dei contenuti prospettate da William W. Fisher , da anni sostenitore della necessità dell’avvento di un sistema di musica liquida distribuita come servizio, Noank Media si propone come strumento per mettere in atto un modello di licenze flat: ha dimostrato di saper monitorare flussi di video e di musica, ha dimostrato di poter rappresentare il versante tecnico di un modello di business basato sugli abbonamenti.

Dal 2006 Noank gestisce un registro di contenuti: i detentori dei diritti vi possono depositare le proprie opere, possono scegliere la licenza con cui metterle a disposizione e determinare gli utilizzi di cui Noank dovrebbe tenere traccia. Noank si occupa di mediare fra i detentori dei diritti e i fornitori servizi Internet : alcune sperimentazioni sono già state condotte con il provider di Hong Kong Cyberport e in Canada , e l’obiettivo di Noank è quello di coinvolgere quanti più soggetti possibile, dai fornitori di servizi di telefonia mobile a coloro che innervano i campus di connettività. Sono questi operatori che dovrebbero ricompensare Noank per il servizio fornito, operatori che potranno poi scegliere se riversare o meno i costi sui propri utenti finali che desiderassero approfittare dei contenuti messi a disposizione e tracciati.

Nessun sistema DRM a presidio dei contenuti, un semplice client da scaricare, attraverso il quale attingere al catalogo e attraverso il quale tenere traccia delle utilizzazioni dei contenuti, attraverso cui, con il supporto di terze parti, sarà possibile gestire sistemi di raccomandazione e di socializzazione. I contenuti scaricati dagli utenti possono essere fruiti su player a scelta: l’identificazione dei file, a mezzo hashing e audio fingerprinting, consente di conteggiare le riproduzioni di musica e video e di monitorare i comportamenti degli utenti che aderiscano al servizio, contente di stilare dei prospetti sulla base dei quali retribuire i detentori dei diritti , con l’85 per cento di quanto racimolato con la vendita delle licenze.

Devon Copley, a capo del reparto tecnico di Noank, ha ora ammesso che potrebbe volerci del tempo prima che l’industria dei contenuti si lasci convincere da un modello che non si fonda più sulla vendita di contenuti, ma sulla fornitura di un servizio agli utenti. Ma sono sempre più coloro che propongono di approfittare di una banda sempre più larga e della possibilità di monitorare lo sciamare di contenuti acquisiti su abbonamento per soddisfare e mettere a frutto la sete di intrattenimento dei cittadini della rete.

A scegliere il modello del jukebox celestiale non sono solo le autorità di contesti circoscritti come quelle dell’ Isola di Man che meditano di offrire dei modelli di fruizione che sembrano aderire meglio alle abitudini dei netizen. Sono numerose le proposte con cui si dimostra che un modello flat potrebbe rappresentare per l’industria dei contenuti un business fruttuoso. Oltre alle soluzioni avanzate da sostenitori della cultura open come Richard Stallman, ci sono studi come quello condotto dal centro di ricerca NEXA su Internet e società del Politecnico di Torino e come quello dell’Institute of European Media Law, con cui si simula l’introduzione di un modello basato sulle sottoscrizioni nel contesto europeo. Ma anche l’industria sembra timidamente disponibile a sperimentare : magari nel contesto universitario, sede dove per tradizione le pratiche di file sharing sembrano dimostrarsi incontenibili .

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Pubblicato il
12 mag 2009
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