Washington (USA) – La soluzione finale contro lo spam secondo un gruppo di 30 service provider americani sta nel distruggere tutte le email che non soddisfino certe caratteristiche. In particolare nell’impedire che al destinatario giungano email da mittenti fasulli o prive delle istruzioni per consentire all’utente di cancellare il proprio indirizzo dal database di chi spedisce.
A promuovere quello che viene chiamato “Progetto Lumo” sono i membri della Email Service Provider Coalition , aziende del settore che ritengono di veicolare servizi a più di 250mila utenti internet.
La visione di fondo è quella in cui ci si dibatte da sempre. Da un lato aumenta progressivamente lo spam in circolazione, dall’altro i sistemi che vengono perlopiù implementati sono quelli “a valle”, quelli cioè che consentono all’utente di filtrare lo spam senza però fermarlo prima che arrivi nella propria casella.
Secondo la Coalizione il 40 per cento di tutta la posta circolante negli USA è spam ed è causa di oneri ingiustificati, rallentamenti di rete nonché di riempimento rapido delle mailbox.
Al Progetto Lumo intendono aderire anche nomi noti come Digital Impact e DoubleClick, entrati nella Coalizione per colpire lo spam, ritenuto problematico anche per l’affermazione delle attività legittime di direct marketing.
Le ambizioni ci sono tutte, basti pensare che secondo il chairman della ESPC, Hans Peter Brondmo, “colpire lo spam richiede di cambiare l’architettura della posta elettronica”. Ora rimane da vedere se tagliare fuori tutte le email che non rispondano a certe caratteristiche sia compatibile con i desideri dell’utenza e le libertà digitali…
In queste stesse ore, intanto, tre colossi della rete (AOL, Yahoo e Microsoft) hanno annunciato una collaborazione a tutto campo per individuare e perseguire legalmente i grandi spammer, coloro che sono responsabili dell’invio di tonnellate di spazzatura non richiesta a mezzo mondo e che agevolano le attività di spamming di tanti altri. Le tre imprese tenteranno anche di far passare in sede legislativa nuova normative antispam.