Era stato annunciato come un dispositivo fondamentale per proteggere la privacy degli utenti della Rete, capace di mascherare la posizione dell’utente delocalizzando fisicamente l’origine della fonte del traffico. La presentazione ufficiale di ProxyHam era stata fissata per il mese di agosto, in occasione del DEF CON: tutto annullato , i dispositivi sono stati distrutti, e non verranno addotte ulteriori motivazioni per l’improvviso cambio di programma.
Effective immediately, we are halting further dev on #proxyham and will not be releasing any further details or source for the device
– Rhino Security Labs (@RhinoSecurity) 10 Luglio 2015
Il cofondatore della security eneterprise Rhino Security Benjamin Caudill non aveva anticipato ai media che qualche dettaglio: ProxyHam si configurava in sostanza un router WiFi capace di scambiare dati su banda a 900 MHz con la macchina dell’utente a circa 4 km di distanza,
con un’anima Raspberry Pi, una scheda WiFi, tre antenne, e un prezzo di circa 200 dollari, realizzabile anche dagli utenti sulle base delle specifiche che sarebbero state rivelate nei prossimi mesi.
Qualcosa, però deve aver determinato l’improvvisa cancellazione di ogni programma.
Non si tratta delle regolamentazioni della Federal Communications Commission, né di rivendicazioni di proprietà intellettuale, ha spiegato Caudill centellinando le parole, né c’è alcuna proposta di acquisizione all’orizzonte. È con un “no comment” che invece si alimentano i sospetti di un intervento delle autorità: lasciare che aleggi il mistero riguardo all’ostilità delle istituzioni è probabilmente una buona pubblicità, ma una eventualità poco probabile .
A ipotizzare una versione dei fatti meno fantasiosa è l’esperto di sicurezza Robert Graham: ProxyHam con ogni probabilità non incorpora alcuna tecnologia rivoluzionaria, composto semplicemente da una board Raspberry Pi e da un dispositivo comunemente in commercio che faccia da ponte wireless, in cui Graham riconosce il preciso modello UbiQuiTi NanoStation LOCOM 9. Seppur interessante nei propositi, l’idea di Caudill potrebbe essere troppo poco sofisticata e originale per intrattenere platee di smanettoni.
Gaia Bottà