Sony ha ottenuto una sentenza favorevole che mette fine ai sequestri delle sue PlayStation 3 presso le dogane europee. In questo modo Sony ha scongiurato il rischio di veder prosciugati i magazzini del Vecchio Continente, e che era paventato nel caso di altre 2-3 settimane di blocco delle importazioni.
A pochi giorni dall’inizio dei sequestri delle PS3 alle dogane europee stabiliti dalla sentenza preliminare emessa da una corte dell’Aja, per la vicenda brevettuale che vede Sony contrapposta a LG, dunque la giapponese ha ottenuto una prima vittoria e a pagare le conseguenze di quest’azione “cautelare” sarà proprio l’accusatrice che ne ha fatto richiesta.
Alla dogana europea alla fine erano state 300mila le PS3 fermate: torneranno a disposizione di Sony, e LG dovrà pagare 130mila euro di spese legali, più 200mila euro per ogni giorno (a partire da domani) che occorrerà per restituire le console sequestrate alla azienda giapponese.
La nuova disposizione non riguarda il merito del processo che deve ancora decidere della questione brevettuale che ha innescato la battaglia. Battaglia brevettuale tra le due per l’utilizzo di tecnologie relative ai lettori Blu-ray.
Intanto Sony combatte anche sul fronte hacker: con l’aggiornamento firmware 3.60 sembra essere riuscita a “rimettere in sicurezza” la console.
A dichiararlo è Youness Alaoui, conosciuto come KaKaRoToKS, e autore di PSFreedom, un sistema di jailbreak della console open source: “Per il momento (ad un primo sguardo) mi sembra rimessa in sicurezza. Non significa tuttavia che non potrà essere di nuovo bucata”.
Claudio Tamburrino